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“Ho dato il massimo, è un po’ un peccato ma è andata così”. Dominik Paris è amareggiato per il quarto posto raggiunto nella discesa libera olimpica di Pyeognchang 2018. L’azzurro ha chiuso la sua gara a trentasei centesimi dalla medaglia di bronzo: “Nella parte centrale, sul piano, mi sentivo lento e ho lasciato un po’ di velocità Il resto era buono, voglio vedere al video quanto ho perduto in termini di centesimi – spiega Paris – In vista del supergigante bispogna continuare ad andare al limite, magari in supergigante ci saranno più dossi e sarà lungo, ma la neve è facile e quindi bisognerà rischiare al massimo. La pista oggi non era troppo difficile, ma quando è così diventa ugualmente difficile perchè devi essere semrpe preciso”.
“Ho fatto una buona discesa ma non ottima. Sono andato bene per un po’ di tratti ma non per tutta la pista“. Questo il pensiero a caldo di Peter Fill dopo il sesto posto conquistato nella discesa libera. “Nella zona del Dragon Valley ho sbagliato l’uscita, dove ho lasciato tantissimo tempo perchè mi è sbattuto molto lo sci. Sono finito largo e ho preso un paio di metri che mi hanno costretto ad andare un po’ in salita, senza prendere la velocità che volevo – spiega il due volte campione della Coppa del Mondo di discesa – Peccato perchè mi sentivo bene, era tutto regolare”. Fill che in questi ultimo periodo ha avuto anche qualche acciacco fisico: “Ho un po’ di male alla gamba sinistra da Garmisch, ho dovuto lavorare tanto sotto questo punto di vista ma con la terapia sono riuscito a levarmelo quasi completamente, anche se mi ha messo un po’ di insicurezza nei giorni scorsi, ma oggi non mi ha dato tanto fastidio”. Gara decisa dai dettagli ma il verdetto finale per l’azzurro rispecchia la realtà: “Il podio non è una sorpresa per me, i primi quattro classificati sono i più forti, davanti sono arrivati i migliori non solo di oggi ma di tutta la stagione”.
“Quando ho visto il tempo finale non ci credevo, perchè nei giorni un po’ di tempi veloci li avevo fatti. Mi sembrava di avere fatto solamente un paio di piccolissimi errori che non facevano perdere troppo tempo”. Christof Innerhofer commenta così il diciottesimo posto, una posizione che non si aspettava minimamente al traguardo. “L‘importante era spingere le curve che erano da spingere, tuttavia ho sentito che la velocità non era quella dei gironi precedenti e gli sci non mi spingevano fuori dalle curve come in passato – prosegue la medaglia d’argento a Sochi 2014 – Guardando i tempi, dal mio pettorale 18 in avanti sono stato il più veloce, ma ho visto che le condizioni stavano cambiando e non c’erano più possibilità di fare un bel risultato”.