[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
“Ho fatto del mio meglio, ho dato il massimo ma non è stato sufficiente. Guardando i tempi ho perso un po’ nella parte centrale dove ho fatto un piccolo errore ma non pensavo facesse così tanto”. Sono queste le parole di un deluso Dominik Paris, sesto nella discesa libera olimpica vinta dallo svizzero Beat Feuz, nel parterre della pista Rock a Yanqing dove era presente anche il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach. Ha poi ammesso il 32enne di Merano: “Una pista un po’ strana, Feuz negli ultimi anni è stato uno dei migliori discesisti riuscendo a vincere su piste diverse dimostrando di essere il più completo. Non credo ci sia stato un problema di materiali, io scio con maggior forza ma su nevi come queste non rende. Domani c’è il supergigante, ci proverò, anche se non sono in gran forma in quella specialità”.
Parla anche Matteo Marsaglia, 15º al traguardo: “Un grosso errore a metà gara, a parte quello buona prova. Senza errori magari non sarei andato comunque a medaglia, ma almeno nei primi sei-sette posti sì. In condizioni non adatte a me, su di una pista alla fine non così tecnica, facevo fatica a far la differenza. Son contento di essere qua in piedi perché ho avuto un momento in cui ho rischiato. Sono riuscito a recuperare la direzione e non finire nelle reti. Mi spiace, poteva andare meglio come risultato, ma la sciata c’è e son contento per l’atteggiamento. Ci abbiamo provato, ci sta ma alle Olimpiadi bisogna provarci. La troppa voglia mi ha giocato un brutto scherzo, non mi era mai successo di incrociare le code in discesa come è accaduto nella diagonale a metà pista”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]