Il curling “non è più una cenerentola“. Lo dice Joel Retornaz in vista della sua terza olimpiade dopo Torino 2006 e PyeongChang 2018. C’è spazio per sognare: “Sulla carta non siamo tra le favorite per andare a medaglia – racconta a Il Giornale – ci sono nazioni più attrezzate di noi come Gran Bretagna, Canada e Svezia. Ma rispetto a quattro anni fa, siamo tra le prime otto nazioni al mondo e possiamo giocarcela per il podio”.
E sulla sua vita: “Anch’io ho provato il calcio come tutti i ragazzini, ma niente come il curling – dice – Possiedo una società che vende super abrasivi industriali, sono delle materie prime per la costruzione di utensili per il taglio della pietra. Ho preso una pausa dal curling nel 2013, sono stato 7 mesi a Shanghai. Ho fatto sette mesi di studio intensivo di cinese mandarino. Spero che mi possa tomare utile a Pechino…“.
Poi ha concluso: “C’è ancora chi ironizza su questo sport, parlando di lancio delle pentole a pressione o ferri da stiro. Ci definiscono ‘quelli che scopettano sul ghiaccio’. È facile fare ironia sul curling, perché rincorriamo le stones con delle scope. A me non dà fastidio che si faccia ironia sul curling. Più se ne parla e più le persone potranno avvicinarsi a questa disciplina”.