La squadra olimpica ucraina presente ai Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022 ha seguito l’esempio di Vladyslav Heraskevych, atleta di skeleton che durante la propria gara ha esposto il cartello No War in Ukraine, facendo “un appello unanime alla pace”.
Il comunicato sui social recita: “Pur a migliaia di chilometri di distanza dalla nostra patria mentalmente siamo con le nostre famiglie e i nostri amici”. Il messaggio non cita esplicitamente la Russia e la situazione militare nel Paese. Il Comitato Olimpico Internazionale proibisce gesti di protesta durante le i Giochi Olimpici ma al tempo stesso non ha intenzione di prendere provvedimenti nei confronti dell’atleta ucraino perché “no alla guerra è un messaggio a cui tutti possiamo riferirci”, ha dichiarato Christophe Dubi, direttore esecutivo dei Giochi Olimpici.
Il portavoce del CIO, Mark Adams, sottolinea poi: “Vogliamo chiaramente tutti quanti la pace. Gli atleti stessi hanno convenuto che le gare e il podio non sono il luogo per nessun tipo di messaggio perché dobbiamo rimanere politicamente neutrali. Il messaggio è stato compreso. Non è stato ripetuto, penso che possiamo andare avanti”. Nessun altro atleta ucraino finora ha seguito l’esempio di Heraskevych protestando durante i Giochi di Pechino.