Il presidente del CIP Luca Pancalli, in occasione della presentazione di ‘Sport senza confini’, parla dell’organizzazione in vista delle paralimpiadi di Milano-Cortina del 2026: “Il numero di camere, non solo quelle accessibili ex lege, ma anche quelle che comunemente definiamo friendly accessible, ossia quelle che sono più comode e che possono rappresentare una risposta importante, non è sufficiente. Questo mi preoccupa perché gli eventi sportivi sono importanti. Sono convinto che organizzeremo la più grande paralimpiade di tutti i tempi dal punto di vista sportivo, ma questo significherebbe non lasciare una legacy di contaminazione anche dal punto di vista dell’accessibilità e dell’accoglienza da parte del mondo del turismo. La cosa non è legata all’organizzazione dell’evento sotto il lato sportivo, sul quale siamo bravi e le coppe del mondo che abbiamo ospitato dimostrano la grande capacità di organizzare eventi sportivi che abbiamo. Ma la Paralimpiade è qualcosa di diverso; significa accogliere non soltanto le delegazioni che staranno nel villaggio olimpico o paralimpico, ma anche tutti i tifosi, i familiari e le persone che verranno a sostenere i propri atleti da tutte le parti del mondo”.