Svolta a poco più di un anno dalle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Gli atleti russi e bielorussi di pattinaggio di figura, pattinaggio di velocità e short track potranno gareggiare, se qualificati e con alcune restrizioni, con lo status di neutrale. E’ questa la decisione dell’ISU, la federazione internazionale di pattinaggio sul ghiaccio, mettendo in pratica la decisione del proprio Consiglio. Si tratta della prima apertura ai paesi sanzionati da parte di una delle federazioni internazionali che prenderanno parte ai Giochi che saranno ospitati dall’Italia.
L’International Skating Union ha poi precisato diversi paletti per quanto riguarda la partecipazione degli atleti russi e bielorussi con lo status di neutrali (AIN) che potranno prendere parte alle qualificazioni per i Giochi di Milano-Cortina 2026. Nel dettaglio, nel pattinaggio di figura soltanto un atleta neutrale russo e uno neutrale bielorusso, inclusa una coppia di danza e una d’artistico, potranno essere ammessi alle qualificazioni, in questo caso quella di Pechino in programma dal 17 al 21 settembre 2025. Non sono ammesse squadre o staffette, anche se neutrali. Per quanto riguarda short track e pattinaggio di velocità di pista lunga, le qualificazioni alle quali sono ammessi bielorussi e russi sono le prime quattro della prossima stagione di Coppa del Mondo.
Questa la dichiarazione ufficiale da parte dell’ISU, in cui viene sottolineato come la scelta di aprire le competizioni di qualificazione alle Olimpiadi invernali agli atleti dei paesi sanzionati sia basata anche sull’esperienza dei Giochi estivi di Parigi, in cui un ristretto numero di atleti di Russia e Bielorussia ha potuto partecipare alla rassegna a cinque cerchi, senza particolari conseguenze: “L’Isu ha preso atto della partecipazione pacifica degli AIN ai Giochi olimpici estivi di Parigi 2024 e, in quest’ottica, ribadisce il proprio impegno nel promuovere competizioni sicure, pacifiche ed eque a Milano Cortina 2026”.
RUSSI E BIELORUSSI NELLE QUALIFICAZIONI ISU PER MILANO-CORTINA, ECCO LE CONDIZIONI
La federazione mondiale di pattinaggio sul ghiaccio ha inoltre precisato che le condizioni di partecipazione si applicheranno solo alle competizioni scelte ad hoc e in nessun modo a tutte le altre: vuol dire, di conseguenza, che nessun russo e bielorusso potrà gareggiare a Mondiali o Europei, a differenza per esempio di quanto visto nel nuoto con i recenti Mondiali in vasca corta. Così come già avvenuto ai Giochi di Parigi, in ottemperanza alle norme del Comitato Olimpico Internazionale, gli atleti russi e bielorussi dovranno rispettare una serie di clausole ben precise: una di queste, va ricordato, è non aver vincoli contrattuali con l’esercito nazionale e non sostenere sotto qualsiasi forma pubblica l’operazione militare in territorio ucraino.
Nel corso delle gare di qualificazione, gli atleti russi e bielorussi non potranno gareggiare sotto i colori nazionali, non avranno bandiera e non risuonerà il loro inno. Se qualificato a Milano-Cortina, un atleta dovrà continuare a rispettare le clausole, se per caso dovesse violare le condizioni, l’ISU ha assoluta facoltà di revocare lo status, senza offrire la possibilità a Russia e Bielorussia di sostituire il proprio atleta. Il Consiglio dell’ISU, inoltre, ha precisato che non si terranno eventi di pattinaggio sul ghiaccio nei territori dei due paesi.
IL CASO VALIEVA E MILANO-CORTINA 2026
Di conseguenza, alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 potrebbe esserci tra le protagoniste anche Kamila Valieva, la forte pattinatrice russa squalificata dopo la positività al doping. Lo stop di 4 anni che le è stato comminato terminerà il 25 dicembre 2025 e l’atleta ha già ribadito a più riprese di voler tornare alle competizioni, ma per poter partecipare ai Giochi dovrà prendere parte alle qualificazioni di settembre, quindi le servirà uno sconto sulla sua pena o non potrà coronare il suo sogno di tornare a gareggiare nel palcoscenico più importante dopo la pesante squalifica per la sua controversa vicenda.