
Torce Milano Cortina 2026 - Foto Alessandro Bremec / IPA
Cresce sempre di più l’attesa per le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026: quest’oggi sono state svelate le torce, l’oggetto che incarna l’identità e lo spirito di ogni edizione della rassegna a cinque cerchi. E per un evento speciale, la presentazione non poteva che svolgersi in due luoghi speciali. Infatti, la cerimonia si è svolta in simultanea alla Triennale di Milano e all’Expo 2025 di Osaka, in Giappone.
A presenziare, quattro madrine d’eccezione. A Milano c’erano la leggenda del fondo azzurro Stefania Belmondo, capace di vincere dieci medaglie olimpiche, tra cui due ori, e Bebe Vio, fiorettista che vanta sei medaglie paralimpiche tra cui i doppi ori di Rio 2016 e Tokyo 2020. Carolina Kostner, bronzo olimpico nel singolo femminile di pattinaggio di figura a Sochi 2014, e Martina Caironi, stella dell’atletica paralimpica italiana che ha nel palmarès sette medaglie vinte tra 100 metri piani T42/T63 e salto in lungo, erano invece presenti a Osaka.
Milano-Cortina 2026: ecco “Essential”, la torcia olimpica e paralimpica
Le quattro madrine hanno potuto presentare “Essential”: questo il nome dato alle torce. Essential perché essenziale è lo stile che lo contraddistingue. Le torce sono state realizzate da Eni in collaborazione con Versalis, che hanno scelto lo Studio Carlo Ratti Associati per lo sviluppo del design e Cavagna Group per l’ingegnerizzazione e la produzione della torcia e dei suoi componenti. Le due torce presentano colori diversi per Olimpiadi e Paralimpiadi. La prima ha sfumature verdi e blu, la seconda ha tonalità sul bronzo. Essenziali, appunto, perché la forma esalta la centralità della fiamma.
Ogni dettaglio è pensato per rappresentare la determinazione degli atleti e la loro capacità di unire le persone nello sport. Unità, speranza, rispetto, eccellenza: tutti valori che rappresentano i Giochi. Inoltre, le torce sono completamente made in Italy e composte in prevalenza da materiali riciclati. La sostenibilià, infatti, è un’altra caratteristica che contraddistingue questo oggetto.
Le due torce saranno protagoniste al Padiglione Italia per tutta la durata dell’Expo di Osaka e saranno esposte anche alla Triennale di Milano da maggio 2025 fino alla fine delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Al termine dei Giochi, dopo aver scritto un nuovo capitolo della storia olimpica, la torcia olimpica entrerà a far parte della prestigiosa collezione del Museo Olimpico di Losanna, lasciando un’eredità tangibile di innovazione e sostenibilità per le generazioni future.

Le reazioni
“La torcia è spettacolare, è bellissima, l’incarnazione del design italiano, è essenziale, diventa stile. Non è di certo qualcosa sopra le righe, saprà accompagnare benissimo questo percorso. È un lungo spot che toccherà tutte le province italiane, è un gigantesco giro d’Italia che accompagnerà questo meraviglioso percorso”, le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò. A Milano era presente anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Sono torce molto belle, siamo i migliori designer del mondo e non potevamo che fare le migliori fiaccole del mondo. L’idea delle Olimpiadi diffuse è arrivata in sede di candidatura, anche perché all’epoca il governo non era con noi come ora. Più territori fu deciso per rispettare un criterio di sostenibilità. Una cosa che si sta realizzando in modo perfetto”, ha spiegato, prima di lasciarsi a una battuta: “Io tedoforo? Se non mi fate correre troppo veloce ce la faccio”.
Infine, questo il commento di Bebe Vio: “Ero molto piccola, 14 o 15 anni, rappresentavo i futuri atleti paralimpici. Ma avevo anche paura: pensavo di non aver fatto ancora nulla per meritarmela”, ha dichiarato ricordando l’emozione nel portare la torcia nel 2012 a Londra. Ora, a distanza di anni, per la schermitrice è un ritorno carico di significato: “Portarla a Parigi è stato pazzesco, perché ora posso dire: qualcosa l’abbiamo fatta, vediamo cos’altro possiamo fare”.