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La pista da bob di Cortina è stata vittima di un sabotaggio. Un tubo di refrigerazione, dal peso di qualche centinaio di chili “è stato staccato e ritrovato in mezzo alla strada” del cantiere, creando “notevoli disagi ai lavori“. L’oggetto, costruito in acciaio e plastica, è stato spostato dal cantiere aperto lo scorso febbraio. La sua rimozione è costata alcune ore ed è stato necessario l’intervento di una gru. La denuncia arriva da Simico, ad appena tre giorni dal sopralluogo del Cio. Secondo Fabio Massimo Saldini, commissario di Governo e amministratore delegato della società responsabile delle opere per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, si tratta di “un atto irrispettoso che mette in difficoltà chi lavora giorno e notte”. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, lo definisce un episodio”grave e inquietante, perché chi cerca di danneggiare le Olimpiadi fa un danno all’Italia davanti a tutto il mondo“.
I carabinieri della Compagnia di Cortina d’Ampezzo hanno aperto le indagini su quanto avvenuto la scorsa notte. La base su cui era appoggiato il tubo era ghiacciata e occorre comprendere se qualcuno ha esercitato una pressione per farlo scivolare in strada o se si sia spostato in modo autonomo a causa della superficie non aderente. L’ad di Simico, in serata, ha aggiunto: “Da quanto emerso non c’è dubbio che si tratti di un atto doloso, come anche evidenziato dal sopralluogo tenutosi oggi”. Il prefetto di Belluno ha infatti convocato per domani il Comitato di Ordine e di Sicurezza, mentre gli investigatori dell’Arma e gli addetti della ditta continuano le ricerche per la ricostruzione.
“Un gesto criminale”
Il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianluca Lorenzi, parla di “un atto vile, ingiustificato, ignobile di puro terrorismo non solo contro l’Italia, ma le Olimpiadi. Spero trovino i colpevoli il prima possibile – aggiunge – e vengano puniti come meritano”. L’omologazione dell’impianto è attesa per la fine di marzo, al termine di un percorso realizzativo che si è svolto tra le polemiche. Sono stati infatti molti i commenti negativi sui costi elevati e il numero limitato degli atleti di questi discipline.
Il cantiere, nonostante le polemiche e l’incidente con il tubo, è riuscito ad andare avanti: “Non riusciranno a far ritardare i lavori – sostiene il primo cittadino – È stato solo un gesto insensato che però porterà a maggiori controlli di sicurezza e anche di videosorveglianza“. Spera in “un ulteriore innalzamento del livello di controllo dell’area di cantiere” anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, secondo cui si è trattato di “un gesto criminale commesso da soggetti che pensavano di determinare un danno all’Italia, perché le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026 rappresentano una grande opportunità che porrà la nostra Nazione al centro del mondo“.
“Avanti con le opere, senza sosta e senza paura”
Anche Luca Zaia, governatore veneto, è della stessa opinione, ritenendo che “le opere olimpiche sono un patrimonio comune della nostra comunità, simbolo di sport, rispetto e lealtà“, e il comitato organizzatore di Milano-Cortina 2026, per cui “il confronto civile e il rispetto delle regole sono gli unici strumenti per esprimere opinioni e dissensi“, mentre la politica punta il dito contro “i signori del no a tutto”. “Chi vuole sabotare le Olimpiadi del 2026 colpisce non solo l’impegno di tanti lavoratori ma anche il Paese davanti a tutto il mondo – dichiara il ministro dei Trasporti Matteo Salvini -. Non ci faremo intimidire. All’odio e al livore dei signori del No rispondiamo con l’Italia dei Sì: avanti con le opere, senza sosta e senza paura!”.