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1000 giorni a Milano-Cortina 2026: Italia in crescita e con grandi speranze

Samuela Comola
Samuela Comola - Foto LiveMedia/Florian Frison/DPPI

Si è conclusa da pochi mesi la stagione 2022/2023 degli sport invernali ma la mente si proietta alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Oggi, infatti, mancano 1000 giorni esatti ai Giochi in Italia, dove si svolgeranno complessivamente 116 eventi di 16 discipline, con la novità dello sci alpinismo. Un obiettivo importante per cui si lavora già da anni a livello federale e i risultati sembrano pagare. Considerando solo le gare del programma a cinque cerchi, il Bel Paese ha collezionato nell’ultima stagione la bellezza di 22 medaglie iridate, di cui 6 d’oro, 9 d’argento e 7 di bronzo.

Un bottino che colloca l’Italia tra le prime dieci Nazioni del medagliere virtuale dei Mondiali 2023 (sempre considerando solo le specialità olimpiche) e lascia sperare in un ritorno in top10 anche ai Giochi Olimpici invernali, che manca da Torino 2006. Speranze che aumentano anche in virtù delle specialità in cui gli azzurri hanno trionfato; basti pensare a freestyle e pattinaggio di velocità, dove prima della stagione 2021/2022 l’Italia non aveva mai conquistato un titolo mondiale, o lo skeleton, dove è arrivato il primo podio iridato individuale.

MILANO-CORTINA 2026: ITALIA TRA TALENTI E FUORICLASSE

Rebecca Passler, Hanna Auchentaller, Samuela Comola, Tommaso Giacomel, Didier Bionaz, Simone Mocellini, Francesca Franchi, Simone Deromedis, Ian Matteoli, Amedeo Bagnis, Laura Peveri, Serena Pergher, Pietro Sighel, Daniel Grassl, Alex Vinatzer, Filippo Della Vite, Florian Schieder sono solo alcuni dei talenti che stanno ben figurando in Coppa del Mondo e avranno modo di crescere ancora nelle prossime stagioni. Inoltre, atleti come Marta Bassino, Sofia Goggia, Lisa Vittozzi, Davide Ghiotto e Dominik Fischnaller potranno arrivare ai Giochi di casa ancora nel pieno della maturità agonistica.

Tre anni (poco meno) che però possono sembrare un’eternità per chi invece già ha raggiunto l’apice della propria carriera. Nell’ultima stagione i ritiri (anche illustri) sono stati molteplici in tutte le discipline, come spesso accade nella stagione post-olimpica, e la paura è che nei prossimi mesi possano arrivarne altri. In chiave Italia, il riferimento è soprattutto alla “magica classe ’90”, che ha scritto e sta scrivendo pagine intere di storia dello sport italiano: Dorothea Wierer, Federica Brignone, Federico Pellegrino ed Arianna Fontana saranno della partita nel 2026? A questi si potrebbe aggiungere anche la classe ’91 Francesca Lollobrigida, faro indiscusso dello speed skating femminile ed ora in dolce attesa.

Si tratta di autentici fuoriclasse, importanti anche dal punto di vista mediatico e capaci di piazzare la zampata vincente persino in stagioni complicate, che vanno gestiti in funzione del grande evento. L’idea di gareggiare alle Olimpiadi di casa è allettante, ma la strada è ancora lunga e inevitabilmente bisogna fare i conti con la carta d’identità. L’Italia dunque può contare sia su campioni già affermati che proveranno a chiudere in bellezza davanti al proprio pubblico, sia su giovani talenti pronti a crescere e sbocciare. Un mix da gestire nel migliore dei modi per poter arrivare a Milano-Cortina 2026 con un contingente in grado di inserirsi tra le grandi.

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