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“Parlare di miracolo è poco, non ci avrei scommesso neanche io. Ma stavolta ci ho messo il cuore”. Queste le prime parole di Gregorio Paltrinieri dopo la medaglia d’argento conquistata negli 800 stile libero ai Giochi di Tokyo. Un mese fa l’azzurro si era dovuto fermare per la mononucleosi. “E’ bellissimo – ha aggiunto il nuotatore azzurro ai microfoni della Rai – oggi ero un’altra persona rispetto alla batteria, con un’altra mentalità, un’altra cattiveria e voglia di gareggiare. Me la sono vissuta al meglio. Ieri sera un mio grande amico mi ha detto che queste grandi finali non si affrontano con la testa ma con il cuore, è l’unico modo per uscire soddisfatto. Io forse ero caduto troppe volte nella mia vita nell’errore di voler programmare tutto. Avevo messo troppa testa, troppi pensieri confusi, ma queste finali si vincono col cuore. Gli altri potranno star meglio di me fisicamente e preparare meglio la gara tatticamente, ma il cuore che ci metto io è troppo”.
Una medaglia d’oro che non è arrivata per poco: “E’ brutto perché l’oro era vicino ma stavolta va bene l’argento. Non è stato bello questo periodo, ho avuto paura di tutto e ho sofferto tanto – ha ammesso l’azzurro parlando della malattia – Ti ritrovi a maggio con cinque medaglie in altrettante gare e ti senti un Dio, era troppo bello. Stavo andando nella giusta direzione, poi mi sono dovuto fermare un mese e i sogni si stavano sgretolando. Ma col mio gruppo ci siamo fatti forza a vicenda. Ho ricominciato dal basso, è stata una escalation continua ma non sapevo dove sarei potuto arrivare. E poi sono arrivato e ho fatto 7’42” al mattino”.
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