Trials o non trials, questo è il dilemma? Il nuoto azzurro arriva al primo appuntamento della stagione con l’intenzione di cambiare le carte rispetto al passato: a Riccione, sede storica dei campionati italiani primaverili, nasce la nazionale per i prossimi Mondiali di Budapest (23-30 luglio). Senza se… e con pochi ma.
Nel quadriennio che porta a Tokyo 2020 si stringe la cinghia: già nel dicembre scorso, ai Mondiali di vasca corta di Windsor, è andato un gruppo ristrettissimo ma di qualità: 11 atleti che, però, sono saliti praticamente tutti sul podio, trascinati dall’eterna Pellegrini, oro nei 200 stile libero. Ne è seguita qualche polemichetta da bordo vasca, con tanto di musi lunghi da parte degli esclusi. Dimenticando che solo pochi mesi prima, alle Olimpiadi di Rio, una buona metà della spedizione azzurra (erano in 35) non è che abbia fatto proprio faville.
Poi le medaglie straordinarie di Paltrinieri e Detti, più le emozioni in agrodolce della Pellegrini, hanno offuscato il quadro generale. Che – obiettivamente – è formato da questi tre fenomeni ai quali si aggiunge un gruppo di ottimi atleti con un ‘difetto’ non da poco: sul più bello tutti si trovano a fare i conti col braccino del tennista.
E allora in questa settimana di Riccione (si gareggia da martedì a sabato) avranno un po’ di sale sulla coda, perché la gara migliore di questa prima parte della stagione va fatta adesso per meritare la qualificazione mondiale. Solo le staffette saranno completate in occasione del Settecolli romano, spostato quest’anno alla fine di giugno.
Il dt dell’Italnuoto, Cesare Butini, spiega: “E’ il primo campionato di un nuovo quadriennio olimpico, il primo da medagliati olimpici di Paltrinieri e Detti, e credo che sarà carico di piacevoli novità, in linea coi segnali per l’auspicato ricambio generazionale“. Infatti non c’e’ dubbio che alle spalle dei più esperti stia spingendo una decina di stelline. La speranza è che sia “il campionato dei giovani”, dice Butini pensando in particolare a “Miressi, Izzo, Martinenghi, Carini, Quadarella, Franceschi, Cusinato e Quaglieri, che monitoriamo con particolare interesse“.
Senza dimenticare tutti gli altri, ovviamente. “Spero di avere gli strumenti, ovvero i risultati, per poter completare circa il 70% della squadra che parteciperà ai Mondiali di Budapest. Fatto salvo un eventuale completamento al Settecolli“.
Come sempre, Pellegrini (iscritta a 100-200 stile libero e 100-200 dorso), Paltrinieri e Detti si prenderanno la scena. Ma dietro le loro imprese almeno questa volta conterà capire come si comporteranno gli altri (tanti) che possono giocarsi in tutte le grandi manifestazioni una finale internazionale. Sempre che riescano a fare quello che serve quando serve. L’obiettivo dei trials è anche questo.