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I Giochi sono fatti: il Settecolli di Roma chiude il cammino olimpico degli Azzurri. Nel giro di pochi giorni il dt Butini sceglierà il gruppo che salirà sull’aereo per il Brasile. Ecco chi sale e chi scende dopo le ultime bracciate
IN SALITA
Federica Pellegrini
Aiutateci a trovare un aggettivo perché si inizia ad avere difficoltà. Quando pensi di averle visto fare tutto, ti mette in fila record, prestazioni da incorniciare. Come dice il suo tecnico Matteo Giunta, manca solo la ciliegina sulla torta.
Gabriele Detti
Continua a migliorarsi e sorprendere: spazia dai 200 ai 1500, a Rio avrà solo l’imbarazzo della scelta. Inimmaginabile soltanto un anno fa, quando è stato costretto a saltare la stagione dei Mondiali per problemi fisici. Più che una speranza, una garanzia.
Marco Belotti
Nuotando sotto l’1’48” sarà il quarto della staffetta 4×200 che andrà in vasca a Rio con Dotto, Detti e D’Arrigo. Solido.
Arianna Castiglioni
L’unica del gruppo azzurro a centrare il pass olimpico individuale nella tre giorni del Foro Italico: può replicare la buona prova in finale a Kazan 2015.
Ilaria Bianchi
Costante in 58” nei 100 delfino, nell’anno che conta conferma di avere una marcia in più in una gara tiratissima in Brasile.
Carlotta Zofkova
Si prende la qualificazione all’Olimpiade per la staffetta mista: decisivi i 100 dorso in 1’00”70.
Nicolò Martinenghi
Giovane, 17 anni da compiere il primo agosto, e in grande ascesa. Firma a Roma il record mondiale juniores dei 50 rana e vola nei 100. E’ lui il futuro della rana.
STABILI
Gregorio Paltrinieri
Ordinaria amministrazione (per lui). Il suo dovere lo aveva già fatto agli Europei di Londra, non era certo qui che si aspettavano grandi tempi. Resta il numero uno del nuoto azzurro.
Piero Codia e Matteo Rivolta
I gemelli del delfino, già qualificati per i Giochi, hanno preso il Settecolli come tappa di passaggio verso Rio. Lì però se la vedranno con Phelps and company.
Luca Dotto
Nuotare i 100 stile sotto i 49” alla prima uscita da campione europeo sarebbe stato meglio, ma meglio ora che in Brasile. Lui è ottimista, deve solo reggere l’inevitabile pressione.
IN DISCESA
Marco Orsi
Sufficiente nei 50 stile, salta i 100 dopo un consulto con la Federazione. Convocazione sicura almeno per la staffetta, tra una ventina di giorni un test ai campionati regionali dirà se potrà essere inserito anche nelle gare individuali. Corsa contro il tempo.
Erica Musso
Opaca da tempo e non è una novità, l’argento mondiale della 4×200 sprofonda nelle batterie dei 200 stile. Dovesse partire per Rio, sarebbe una grande dimostrazione di fiducia del dt Butini.
Stefania Pirozzi
Solo un mese fa agli Europei di Londra il divorzio burrascoso dal suo allenatore Morini. Dopo il cambio tecnico fallisce i 200 delfino e rinuncia ai 400 misti. Con un discreto 200 stile può ancora sperare nella staffetta.
Simone Sabbioni
Turista a Roma, sotto carico sparisce dalle finali ma niente paura: a Rio sarà una bella certezza del gruppo azzurro.
Diletta Carli
Al primo anno acquatico senza scuola, manca il salto di qualità e nell’ultima chance per il Brasile non conferma il tempo buono per i 400 stile. A pochi decimi dal minimo negli 800 e sotto i 2’ nei 200 stile, potrebbe essere una delle ripescate dell’ultima ora.
Fabio Scozzoli
Niente da fare neanche stavolta. La rivincita di Londra 2012 resta un sogno. A fine stagione dovrà decidere se continuare a nuotare.
Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli
Niente di speciale nelle gare di velocità. Giustificate perché da tempo lavorano soltanto per la 4×100 stile, che conta sulla loro solidità.
Federico Bocchia
Visto l’incolore 22”66 nei 50 stile, possiamo dire che non è stato il suo Settecolli. Scopre inaspettatamente (Orsi ne sa qualcosa) le Olimpiadi a 29 anni: conoscendo il personaggio vorrà divertirsi.