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Nuoto: Ryan Lochte vince l’appello contro la condanna di falsa denuncia a Rio 2016

Ryan Lochte - Shanghai 2011

È stato accolto l’appello che Ryan Lochte ha presentato al Tribunale di Giustizia di Rio de Janeiro, secondo quanto riportato da Globo Tv, dopo che il nuotatore americano era stato condannato in primo grado a pagare una multa da 100 mila reais dopo le vicende che lo hanno visto coinvolto durante lo svolgimento dei Giochi Olimpici di Rio 2016.

L’accusa di falsa denuncia che pendeva su Lochte e su 3 compagni di squadra, Jimmy Feigen, Jack Conger e Gunnar Bentz, era derivante dall’intervista che i nuotatori avevano rilasciato alla Nbc dicendo di essere stati rapinati. In seguito a queste dichiarazioni la polizia aveva condotto delle indagini che avevano portato alla definizione dei fatti con i 4 atleti che, in realtà, avevano inventato la vicenda come copertura per una serie di atti vandalici commessi in una stazione di servizio.

Secondo le ricostruzioni, ed un video mostrato dalla Tv Globo, i 4 olimpionici si erano fermati alla stazione di servizio ma non si è riuscito a fornire prove chiare nè per le accuse nè per l’eventuale innocenza dei coinvolti, il Tribunale di Giustizia ha accolto, quindi, l’appello comunicando che “Costituisce reato di falsa denuncia quando la polizia avvii le indagini partendo dalle dichiarazioni della vittima. Non quando la storia sia ufficialmente registrata (è il caso dell’intervista rilasciata dagli atleti) dopo che le autorità abbiano già iniziato le indagini”.

Ryan Lochte avrebbe, secondo quanto detto da Globo Tv, ancora due accuse a suo carico oltre che essere stato escluso dai Mondiali di Budapest 2017 visto che la squalifica assegnata dalla federazione americana di nuoto di 10 mesi non gli ha permesso di ottenere il tempo necessario per qualificarsi alla rassegna iridata.

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