“La mia è stata una carriera molto lunga, non mi sono fatta mancare niente in questi vent’anni. Lo definirei davvero un bellissimo viaggio”. 180 podi italiani, 26 ori internazionali, 3 medaglie olimpiche, 19 mondiali e 37 europee, ma Federica Pellegrini sa ancora emozionarsi. Durante la presentazione del libro che il giornalista Stefano Arcobelli le ha dedicato, Federica ha ripercorso le tappe salienti della sua carriera, parlando anche del suo ruolo nel Cio, Pellegrini non si risparmia: “Dobbiamo fare il possibile per le atlete ucraine, loro sono sotto le bombe, noi qui. Anche parlarne è difficile, ma non possiamo stare fermi. Il mio fattore C è stato incontrare il dottor Castagna al Circolo Canottieri Aniene – ha ricordato l’olimpionica – lui ha salvato la mia carriera. Era l’unico a dirmi che non serviva che la mia spalla fosse operata dopo l’infortunio del 2006. Castagnetti è stato invece l’allenatore più esigente in assoluto, ma grazie a lui sono uscita da un momento brutto e ho fatto il mio primo record del mondo. Alberto mi ha dato una formazione professionistica anche se mi fa ridere che oggi il nuoto non sia ancora uno sport professionistico”. Ecco invece le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Se sono stato un buon dirigente sportivo è perché ho avuto la fortuna di incontrare Federica. Il percorso di Federica non ha eguali nella storia del nuoto e dello sport italiano. Il suo record del mondo resiste dal 2009. Sono caduti tutti i primati, il suo è ancora lì”.
Nuoto, Pellegrini: “La mia carriera un bellissimo viaggio”
Federica Pellegrini - Foto Marco Trovati/Pentaphoto