Momenti di grande tensione in seno alla squadra nazionale di nuoto, dopo che la FIN nelle scorse ore ha annunciato che proporrà la “qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo dei nuotatori Federico Burdisso, Martina Rita Caramignoli, Gabriele Detti, Marco De Tullio e della campionessa del mondo in carica dei 200 stile libero Federica Pellegrini.” Una sorta di pass olimpico d’ufficio, dovuto alle difficoltà legate al Covid-19 dopo che tutti i cinque atleti hanno contratto il virus. Per giustificare la scelta sono state prese in esame le prestazioni al Trofeo Settecolli dello scorso agosto e le posizioni di ogni atleta nei ranking mondiali 2019 e 2020: una sorta di cambiamento dei criteri di qualificazione che però non è andata giù a parte della nazionale azzurra.
A far esplodere la polemica sui social è stata Martina Carraro, ranista che non ha usato mezzi termini: “Si sono inventati delle regole, tenendo conto di una competizione (il Settecolli, ndr) che si è tenuta dopo tre mesi di pandemia in cui non tutti si sono potuti allenare. Io sono arrivata a gareggiare allenandomi nella palestra del mio garage, altri lavorando in un centro federale con allenamenti normali. Chi ha preso queste decisioni deve prendersi la responsabilità di chiarire perchè per alcuni valgono delle regole e per altri no.”
Dello stesso tono anche Fabio Scozzoli, fidanzato della Carraro e capitano della nazionale: “Un atleta lo fai allenare e gareggiare, figuriamoci se Detti o Pellegrini non si qualificano per l’Olimpiade. Se poi in primavera ci sono dei problemi puoi paventare questa ipotesi, ma non adesso. Ci sono atleti come Elena Di Liddo, Alessandro Miressi o Martina Carraro che non fanno parte di progetti federali e faticano moltissimo per allenarsi in questa situazione di emergenza. Si meritavano parità di trattamento.”
Non si è fatta attendere la risposta di Federica Pellegrini: la Divina ha infatti pubblicato un post su Instagram. “Me la giocherò sul campo, come ho sempre fatto”, le parole della fuoriclasse che è tornata nelle scorse settimane a gareggiare dopo aver superato il Covid-19. Clima rovente all’interno del gruppo azzurro quindi, con il direttore tecnico Cesare Butini che prova a stemperare i toni: “Sono andato ad incidere su chi ha centrato risultati di grande qualità, se poi a marzo ci saranno altri problemi sarò pronto a intervenire. Non possiamo sapere cosa ci riserverà la pandemia nei prossimi mesi, io sono a posto con la coscienza e ho provato anche a spiegare le mie ragioni a Scozzoli.”