Il nuotatore italiano Gregorio Paltrinieri ha rilasciato un’intervista a ‘Repubblica‘, parlando del suo futuro, soprattutto quello a cinque cerchi: “Le Olimpiadi di Los Angeles 2028 sono il mio unico obiettivo. I Mondiali a Singapore della prossima estate sono l’unico progetto a breve termine che ho. Ho ricominciato ad allenarmi con calma da alcune settimane: in mattinata nuoto, mentre al pomeriggio riposo e faccio fisioterapia. In questi anni voglio provare un’altra forma di me e avvicinarmi al nuoto in maniera diversa. Ho bisogno di trovare qualcosa che mi diverta e che mi spinga a lottare, altrimenti non duro quattro anni. Essere portabandiera? Sarebbe stupendo. Sicuramente è uno stimolo in più“.
Più mare, meno piscina
“D’ora in poi mi concentrerò sul mare: voglio fare qualcosa di grande che non ho ancora fatto. Piscina? Non la escludo a priori, ma devo ragionarci. Magari se mi fa sentire determinate cose, anche funzionali al mare. A Parigi non ho performato come avrei voluto nel fondo e questo mi fa dire che posso ancora fare molto bene“.
Tra longevità e matrimonio
“Sono consapevole di dovermi dosare fisicamente, tuttavia ci sono molti esempi di atleti che vanno avanti. Gli sportivi di alto livello sono più consci di ciò che serve per essere più longevi e sono convinto di poterlo fare anch’io, anche se magari sono solo un sognatore che non vede altro che le cose belle. La testa è fondamentale: ciò che conta di più è l’entusiasmo di buttarmi in acqua“. Sulle nozze con la sua fidanzata, la spadista Rossella Fiamingo: “Per ora no“.
La motivazione nei 1500 sl
“Ho preso l’argento con il crono dell’oro di Rio 2016: non ci avrei mai creduto. E per battermi Finke ha dovuto fare il record del mondo. Se vado così forte è anche grazie alla competizione sentita e personale che ho con i miei avversari; sarebbe impensabile altrimenti. Fare questi tempi a 30 anni è illogico, non a caso i più grandi fondisti hanno segnato i personali massimo a 25 anni e poi hanno smesso coi 1500. A me piace la sfida, battere quelli più forti di me. E poi è stato importante preparare il fondo per togliermi pressione in vasca“.
L’incubo a Parigi
“La gara nella Senna a Parigi 2024 è stata bruttissima. Se ci ripenso, la ricordo come un incubo, una delle gare più brutte che ho fatto nella mia vita. L’ho gestita male e ha scardinato tutto quello che pensavo e conoscevo di me. E pensare che era quella in cui mi sentivo più pronto. Invece è tutto cambiato in un nanosecondo: dopo essermi tuffato mi sono reso conto che era una situazione inadatta alle mie capacità . A rendere le cose più difficili il fatto di non aver provato il campo. A parte lo sporco, non avevo idea di come nuotare soprattutto a favore di corrente, giravo a vuoto. Alla fine ero distrutto, morto completamente“.
Su Jannik Sinner
“E’ una personalità diversa dalla tipologia dello sportivo vincente. Mi piacerebbe conoscerlo: è l’unico che non ho mai incontrato. Trovarlo così solido in un anno in cui ha anche avuto tante cose per la testa mi ha stupito: vuol dire che ha una forza e una capacità che altri non hanno, credo sia davvero un campione da studiare“.