“Secondo me potevo vincere. Probabilmente nella fase centrale non ci ho creduto abbastanza. Non dico che mi sia accontentato, anzi: l’ho tirata dall’inizio alla fine. Ma potevo osare di più“. Queste le dichiarazioni di Gregorio Paltrinieri, medaglia d’argento nei 1500 metri ai Mondiali di nuoto in vasca corta 2018 di Hangzhou. Secondo posto con una manciata di centesimi di ritardo da Romanchuk per l’azzurro che si ritiene soddisfatto del tempo registrato in gara: “Da una parte sono contento perché non avvicinavo il primato mondiale da quando l’ho stabilito. È un supertempo e questo mi conforta e mi trasmette sicurezza anche in relazione che sto svolgendo – ha sottolineato Paltrinieri – Ne avevo bisogno perché agli Europei della scorsa estate ero arrivato in ottima forma ma non ho potuto dimostrarlo perché mi sono ammalato“. Poi ‘Greg’ si sofferma sulla seconda posizione: “Il risultato finale ovviamente mi scoccia e dispiace aver perso. So che Romanchuk ha una chiusura strepitosa, alla Sun Yang. In prospettiva futura è un’altra indicazione su come impostare le gare contro di lui. Dovrò tirare ancora di più nel mezzo per evitare il suo ritorno nel finale“.
Un’Italia che chiude l’ultima giornata ai Mondiali con il bronzo nella staffetta mista 4×100 femminile. Grazie alla squalifica dell’Australia, il quartetto azzurro è potuto salire sul podio mondiale: “Sono molto contenta per la prestazione e personalmente perché ho conquistato la cinquantesima medaglia internazionale della carriera – ha commentato Federica Pellegrini – In questa settimana di gare ho retto i ritmi e sono felice della 4×200 che sta tornando. Abbiamo una bella squadra. I giovani si stanno integrando bene e si stanno facendo rispettare crescendo nel confronto con gli avversari internazionali“. Soddisfatta anche Martina Carraro, giunta alla seconda medaglia di questi suoi Mondiali: “Si chiude un Mondiale fantastico. Questa medaglia ci sta tutta: sono molto contenta per la squadra“. Poi le parole di Margherita Panziera: “Spiace aver peggiorato il tempo delle batterie ma ho dato tutto ciò che avevo e sono contenta di avere delle compagne così forti da recuperare quello che avevo lasciato in corsia. Poi un pizzico di fortuna per conquistare la prima medaglia mondiale della carriera“. Infine Elena Di Liddo: “Purtroppo ho accusato tanto la stanchezza di una settimana intensa e l’emozione di disputare una finale mondiale partendo da corsia centrale. Ero motivata, ma non sono riuscita a ripetermi. Mentre con la staffetta è arrivata una medaglia bellissima, voluta a tutti i costi e un po’ fortunata. Ma ci abbiamo sempre creduto“.