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Quarto posto ottenuto da Elena Di Liddo nella finale dei 100 metri farfalla dei Mondiali di nuoto di Gwangju 2019. L’italiana è riuscita a rimontare dopo una prima vasca non proprio perfetta ma non è riuscita comunque a risalire fino alle posizioni valevoli una medaglia: la prima posizione è andata alla canadese Margaret MacNeil la quale è riuscita a superare nella seconda vasca la favorita di giornata, ovvero Sarah Sjöström. La medaglia di bronzo è invece andata all’australiana Emma McKeon.
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LE PAROLE DI DI LIDDO – “Sono contenta, alla fine dei conti è la quarta posizione al mondo. Volevo scendere sotto i 57 secondi: sarebbe stato il coronamento non solo di una stagione ma di una vita intera. Ora ci sono ancora i 50m e la staffetta, speriamo vadano bene”.
Niente da fare invece per Sabbioni e Ceccon che chiudono rispettivamente sesto e ottavo nella semifinale che li vedeva coinvolti nei 100 metri dorso: c’è forte delusione nelle loro dichiarazioni, ma c’è anche la forza di voler dimenticare e di pensare alla prossima gara, ovvero i 50 metri.
SABBIONI – “Sono già contentissimo di essere qua. Non è ovviamente l’unica importanza, ma sono comunque felice”.Â
CECCONI – “Il passaggio è stato migliore di quello di stamattina, ma verso la fine son peggiorato di due decimi: non è stato decisamente granché, ma ora pensiamo ai 50 metri”.
Meglio è andata a Martina Carraro e Arianna Castiglioni nella semifinale dei 100 metri rana: la prima ha siglato con il tempo di 1:06.39 il nuovo record italiano di disciplina qualificandosi, con la sua terza posizione, alla finale. Peggio, ma non troppo, è andata ad Arianna Castiglioni: l’azzurra è terminata quinta a pari merito con la belga Fanny Lecluyse e dovrà probabilmente affrontare uno spareggio per guadagnarsi la finale.
CARRARO – “Record italiano? Sono Felicissima. Mi è piaciuto un sacco gareggiare vicino alla King, mi sono sentita veramente importante durante la seconda vasca”.Â
CASTIGLIONI – “Gara così e così, ho provato a spingere nei primi 50 metri ma alla fine sono passata come stamattina. Spareggio? Vediamo che succede, darò tutto quello che ho”.
Non va meglio invece a Margherita Panziera nella seconda semifinale dei 100 metri dorso: l’italiana ha ottenuto con il suo 59.83 il quinto tempo nella batteria e l’undicesimo tempo complessivo. Nell’intervista fuori vasca ha espresso tutta la sua delusione, soprattutto per il semplice fatto di aver fatto registrare tempi migliori durante l’annata corrente.
PANZIERA: “Non capisco come mai sia andata così: ad Indianapolis giravo sui 59.40. Non ho parole, non so che dire. Ho fatto una fatica tremenda: gli ultimi 15 metri non andavo più avanti ed è andata male nonostante la buona prima vasca. Rabbia? Il Mondiale non è finito: adesso devo solo metterci la testa e rimanere concentrata fino al 26. Vediamo se i 200m vanno meglio”.
Forti emozioni arrivano dalle semifinali dei 200 metri stile libero dopo che Filippo Megli è riuscito a estrarre dal cilindro la miglior versione di se stesso nuotando in 1:45.76: una prova che rappresenta la prima volta assoluta per un atleta italiano sotto l’1:46 nella specialità . Il tempo ottenuto dal toscano polverizza infatti il record italiano di Emiliano Brembilla di 1:46.29 che resisteva dal Mondiale di Roma 2009. Di seguito la soddisfazione del nuotatore italiano.
MEGLI – “Soddisfattissimo, l’anno scorso ho migliorato solo un decimo ed è stato una vera sofferenza. Quest’anno io e i miei compagni ci siamo aiutati a vicenda. Sono felicissimo, non so che altro dire. Oggi ne avevo e ho voluto chiudere bene. Ho visto il ragazzo accanto e l’ho mangiato vivo”.
Era rimasto tuttavia un conto in sospeso, ovvero quello di Arianna Castiglioni con Fanny Lecluyse. Ciò che è successo ha dell’incredibile: non solo l’italiana è riuscita a battere in rimonta la belga dopo essere stata dietro la prima vasca, ma è riuscita addirittura ad eguagliare il record italiano di 1:06.39 fatto segnare pochi minuti prima da Martina Carraro.
CASTIGLIONI – “Non so come mi sia riuscito. L’importante non era il tempo ma finire davanti: volevo fare una gara più intelligente e più tattica. Mi aspettavo la Lecluyse più avanti nella prima vasca: così è stato. ma poi io ne avevo di più. Finale insieme a Martina? Sono contentissima, abbiamo anche lo stesso tempo”.
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