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Tempo di bilanci per il nuoto azzurro dopo i Mondiali di Fukuoka. La Nazionale azzurra chiude con sei medaglie: una d’oro, quattro d’argento e una di bronzo in 13 finali individuali e 3 di staffette, un record italiano e 6 primati personali. In una giornata conclusiva ‘riparata’ dal bronzo di Benedetta Pilato nei 50 rana, dopo l’eliminazione delle due staffette 4×100 miste, il direttore tecnico Cesare Butini ammette che “questa volta abbiamo un po’ faticato”, ma ribadisce che “comunque lasciamo il mondiale con 6 medaglie, di cui quattro in gare olimpiche, 16 presenze in finale e qualche centesimo sfortunato che ci ha negato l’accesso al turno successivo”. “Mantenere il trend degli ultimi anni non è facile – ha aggiunto -. Eravamo consapevoli di venire a Fukuoka con qualche situazione da mettere a posto perché alcuni atleti di punta hanno avuto una stagione tribolata. E’ la prima volta che questa squadra affronta un piccolo momento di flessione: il mondo del nuoto sta crescendo e la concorrenza è di altissimo livello, il nuoto sta andando verso l’appuntamento con le Olimpiadi di Parigi 2024 a grande velocità . La squadra ha risposto in questo momento dando una grande prova di solidità , anche con le prestazioni dei più giovani e con la 4×200 maschile che abbiamo ritrovato in finale dopo il nono posto a Budapest. Siamo sul pezzo, il movimento ha risposto e ringrazio gli atleti e i tecnici; il lavoro ottimale è sotto gli occhi di tutti”. In chiave futura, serve “una profonda riflessione sul percorso tecnico-agonistico; i raduni di preparazione, i criteri di selezione che dovranno tener conto di quello che sarà l’obiettivo principale, ovviamente Parigi 2024. Stiamo andando incontro a stagioni sempre più intense. Dobbiamo tutelare le punte e consentire ai giovani di crescere ed accedere alla nazionale maggiore”.Â
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