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“E’ un grande Mondiale. Oltre agli atleti che più conosciamo e alla fenomenale Pellegrini, si sono affacciati alla scena giovani a noi conosciuti, meno al pubblico. Ci fa piacere, vuol dire che dietro alle punte i ragazzi vogliono emergere, crescere, vogliono superarli”. Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, fa il bilancio dei Mondiali coreani, che si concludono oggi, in cui l’Italia sta recitando una parte da grande protagonista come confermato dall’odierno argento della giovanissima Pilato e dal bronzo di Paltrinieri. “Bisogna ricordare che Paltrinieri usciva da un infortunio, al Sette Colli nuotava in 15’10” – ricorda ai microfoni di Rai Sport -. Sugli 800 ha mostrato la forza messa questo inverno, nei 1500 invece non poteva fare di più contro due fenomeni. Sarà molto complicato ma credo che l’anno prossimo ci sarà il Gregorio che conosciamo e credo che il record del mondo sia alla portata”.
Barelli evidenzia che sono stati registrati “15-16 record italiani che danno modo di pesare in modo più congruo la spedizione. Siamo a 9-10 medaglie su base olimpiche, non ce l’aspettavamo ma cautela, da qua a Tokyo il passo è complicato e tutti vengono per vincere. Ringrazio tutti per il lavoro svolto. Siamo soddisfatti, l’oro nella pallanuoto e’ la ciliegina, anzi la panna sopra la torta. La responsabilità è sempre più grande, speriamo di tenere botta anche l’anno prossimo”, conclude.
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