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Nuoto, Filippo Magnini: “Venute fuori verità e mia innocenza, in Italia facile distruggere gli altri”

In una lunga intervista al “Corriere della Sera” Filippo Magnini si è raccontato dopo l’assoluzione del Tas nell’ambito del processo anti-doping ai suoi danni. Mesi e anni di accuse, ma alla fine il nuotatore azzurro ne esce con l’assoluzione e non nasconde la sua soddisfazione. “Non mi interessa che qualcuno ammetta l’errore, mi interessa che il mondo abbia capito. Sono venute fuori la verità e la mia innocenza. E’ stato difficile perchè non capivo il meccanismo del processo mano a mano che andava avanti.”

Un inferno che alla fine però ha portato alla cancellazione della squalifica per doping. Adesso così Magnini può togliersi qualche sassolino dalla scarpa: Chi mi doveva giudicare non sa nulla di sport, alimentazione e integrazione, ma mi hanno potuto comunque giudicare. Io ho sempre detto la verità: Porcellini non mi ha mai proposto sostanze proibite, io non le ho mai chieste.” Qualche rivalsa anche verso la stampa: Mi sono ritrovato subito sulle prime pagine, ancora prima dell’inizio del processo. Sono stato attaccato ma adesso che sono stato assolto sono pochi i giornali che mi danno lo stesso spazio. In Italia è più facile distruggere qualcuno che parlarne bene.”

Adesso però Magnini vuole guardare oltre, dopo un’assoluzione che lo riabilita in toto: “Sono stato accusato ingiustamente, adesso però ho vinto questa battaglia e le mie energie sono solo rivolte al futuro.”

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