“Al momento mi alleno per divertimento e non certo per preparare un olimpiade, ma andare a Tokyo e’ il mio il sogno nel cassetto”. Filippo Magnini chiarisce il proprio futuro dopo l’assoluzione per le accuse legate al doping. Il nuotatore azzurro, ex campione del mondo per quattro volte, ha specificato che “per molti atleti un anno in più può essere uno svantaggio ma per un atleta come me, che ha smesso da tre anni e che dovrebbe rimettersi in piazza, avere un anno in più e’ un vantaggio. Il destino potrebbe aver giocato a mio favore”.
“L’entusiasmo e’ tanto perché, dopo 27 anni di carriera – motiva Magnini a Radio 1 Rai – quella macchia non la volevo assolutamente. Ho sacrificato molto tempo della mia vita, energie mentali, fisiche, economiche per andare fino in fondo perché ero sicuro che la verità sarebbe venuta fuori, ed e’ stato cosi’.. E quindi adesso ho una bella spinta emotiva, per tutte le cose della vita e anche per sognare l’Olimpiade!! Tengo il sogno nel cassetto e poi, da settembre, vedremo se si materializzerà”
“Nella giustizia ordinaria servono le prove, mentre in quella sportiva si può fare il processo alle intenzioni – prosegue Magnini sulla vicenda legata al doping – E noi abbiamo dimostrato che non c’erano ne prove e ne intenzioni e sono stato scagionato. Ci sono voluti tre anni e per fortuna avevo smesso di nuotare già da un anno e mezzo e quindi non ha rovinato la mia carriera, ma questo tempo perso per difendermi e far venir fuori la verità ha rovinato la mia vita personale”.