Un’indagine indipendente, condotta da Eric Cottier, è stata accolta con favore dalla Cina in merito all’ammissione dei nuotatori cinesi alle Olimpiadi di Tokyo 2020 che si sono tenute nel 2021. Nel mirino erano finiti 23 nuotatori, risultati positivi al farmaco per il cuore trimetazidina. All’epoca l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) aveva concordato con la Cina che le positività erano state causate dalla contaminazione nella cucina di un hotel.
Una tesi confermata da Cottier, secondo cui la Wada non aveva alcun caso a cui rispondere. Nessun favoritismo quindi e nessuna critica alla decisione di chiudere le indagini. Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha dichiarato a Pechino che la Cina ha fiducia nelle conclusioni dell’indagine indipendente. Ha anche accusato gli Stati Uniti di cercare di diffamare gli atleti cinesi e di influenzare la loro partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, che inizieranno il 26 luglio. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha indagato sul caso del 2021 per accuse di insabbiamento. Lin ha affermato che gli Stati Uniti non hanno il diritto di interferire con gli sforzi antidoping della Wada e della Cina.