“In questo momento la priorità non è quando collocare il Mondiale di nuoto del 2021, ma il futuro delle società di nuoto italiane che rischiano di chiudere con colleghi allenatori che potrebbero perdere il lavoro“. Così Cesare Butini, direttore tecnico della Nazionale italiana di nuoto, mostra un pizzico di preoccupazione per tutte le società italiane di nuoto in questa emergenza coronavirus. “Il problema fondamentale è quando si potrà tornare in piscina, svolgere allenamenti in maniera corretta – ha spiegato Butini all’Agi -. Noi sportivi siamo privilegiati, l’ambiente dello sport è molto bello ma per ottenere il massimo bisogna dare il massimo ogni giorno“. E ancora: “Non guardiamo solo a Pellegrini e Paltrinieri ma alla ripartenza delle squadre e di tutto il movimento giovanile: di questo sono molto preoccupato. Di idee e piani per ripartire ce ne sono ma fino a quando non si potrà tornare in piscina abbiamo tutti le mani legate“. Infine sul rischio economico: “I nostri giovani sono fermi dai primi di marzo perché giustamente c’è un forte rischio contagio. Con le piscine chiuse, non ci sono né allenamenti né corsi di nuoto, quindi le società sono ferme e gli allenatori non possono essere a bordo vasca. A maggio, giugno o quando ripartiremo, le famiglie che in questo periodo non possono lavorare come potranno versare la quota per i corsi o allenamenti dei figli? Le incertezze iniziano a diventare tante“.