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Nuoto, Ceccon: “Nadal il mio idolo. Federica Pellegrini? Non rappresenta niente per me”

Thomas Ceccon
Thomas Ceccon - Foto Jari Pestelacci/Just Pictures/Sipa USA

Thomas Ceccon ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, toccando vari temi a partire dal suo primo contatto con il mondo del nuoto: “Il mio primo ricordo è quando mi hanno buttato in acqua, avevo tre anni. Ho nuotato, cos’altro potevo fare? La prima volta nell’acqua alta ho avuto paura, poi ho scoperto che mi divertiva. La mia prima allenatrice? Anna, era severissima, mi gridava dietro. Aveva intuito che io avevo qualcosa in più visto che agli altri ragazzi non diceva niente. Poi è arrivato Alberto, un uomo buono che però quando si arrabbiava cacciava urli terribili“.

Il nuotatore azzurro ha poi parlato dell’esperienza olimpica, a partire dal sonnellino diventato virale: “Nel villaggio olimpico faceva un caldo mostruoso e non riuscivo a dormire. Ero stanco, almeno in giardino sono riuscito a riposare un quarto d’ora. Mancata finale nella staffetta? Ho capito che devo tirare di più nella mia frazione. Ma dobbiamo farlo tutti. Siamo usciti con un tempo scandaloso“.

Sulla sua predisposizione per il nuoto, invece: “Si chiama acquaticità. È una cosa innata, che non si insegna. Ci sono quelli che galleggiano meglio, che spostano più acqua con una bracciata. Ho studiato i video di Phelps. Sposta una quantità d’acqua impressionante. Io sento il tempo che faccio. Lo calcolo dentro di me. Quando arrivo, guardo il tabellone e lo verifico. Di solito sbaglio di un decimo, massimo due“.

Ceccon ha poi espresso il suo pensiero sui singoli, appartenenti al mondo del nuoto e no: “Benedetta Pilato è una ragazza molto espressiva, criticarla per il quarto posto è sbagliato, anche perché con tre decimi in meno avrebbe vinto l’oro. Mattarella è una persona di spirito, alla mano. Ma credo che negli impegni formali si annoi pure lui. Il mio idolo? Rafa Nadal, il più grande combattente nella storia dello sport. Anche adesso, che non ne ha più, rifiuta di arrendersi, ci prova ancora, perché gli piace e si diverte: è la sua vita“.

Sono molto ansioso, ma è giusto avere ansia perché vuol dire che ci tieni. Non c’è un metodo per superarla, puoi solo trasformarla in adrenalina. Sono una persona brutale, dicevo: o vinco la medaglia d’oro o non c’è nient’altro – ha poi raccontato – Avevo già fatto il record del mondo, che è più difficile, ma meno importante: magari resiste dieci anni, però prima o poi sarà battuto. La medaglia d’oro, invece, nessuno potrà mai portartela via“.

Sulla vittoria olimpica: “È una sensazione impossibile da descrivere. Ti senti in balia di tutti. E non sai cosa fare. La gente, gli applausi, gli inni, le interviste. Volevo dire le stesse cose di Paltrinieri, che in un video diceva “ho sempre sognato di fare quest’intervista” ma mi è uscita male. Non dovrebbero farci parlare appena usciti dall’acqua“.

Infine, un pensiero su Federica Pellegrini: “Cosa rappresenta per me? Niente. Non è mai venuta a dirmi una parola. Si fa i fatti suoi, e io mi faccio i fatti miei. L’ho vista allenarsi tantissimo. L’ho ammirata come sportiva. Per il resto, sinceramente, no“.

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