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“La cosa che più mi interessa è rimettermi in piedi. Smettiamo di lamentarci perché se si riparte bisogna farlo da vincitori, non da perdenti” Queste le parole di Manuel Bortuzzo in un’intervista ai microfoni di Repubblica. Il nuotatore, vittima più di un anno fa di un proiettile vagante che ne ha compromesso le facoltà motorie, si è sempre contraddistinto per un grande ottimismo e una mentalità non da tutti.
“Sono stato aiutato da molti, anche dalla Federazione – racconta l’azzurro -. I 1500 stile libero sono diventati presto la mia gara, quando ho deciso due anni fa di trasferirmi a Ostia per allenarmi con Detti e con Paltrinieri. Da piccolo sognavo di diventare Valentino Rossi o di giocare a basket, sì proprio come Greg. Ora vivo con la voglia di riprendermi tutto. Maledico il Manuel somaro a scuola, non capivo che c’era solo da innamorarsene. Ho dovuto sbagliare per imparare“.
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“Il danno è fatto, le scuse non riparano il vaso rotto – afferma poi Bortuzzo -. Mi sono dato una rispolverata alla vita. E’ la testimonianza di un ragazzo normale, non di uno a cui hanno sparato. Molti ci hanno trovato ispirazione, altri la forza per passare un brutto momento. Tutti mi hanno detto di aver sentito la voglia di ricominciare. Mi basta”.
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