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La quindicenne Benedetta Pilato, dopo la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo, vuole rimanere con i piedi per terra. Nonostante la giovane età, la promessa del nuoto azzurro ha le idee chiare sugli obiettivi da ottenere in vasca. Il raggiungimento della più grande manifestazione per un atleta, è per lei solo un punto di partenza in vista della sua ancora lunga carriera. In una lunga intervista a Repubblica, Pilato si racconta così: «A cosa punterò a Tokyo? Alle semifinali. Poi incrocerò le dita. Se posso battere Lilly King? In vasca lunga non c’è storia. Altre avversarie? Non ne ho idea. Per ora le Olimpiadi saranno un traguardo quando ci arriverò e, anche se è brutto dirlo, complice la pandemia e il rinvio di un anno, ce l’ho fatta, ho avuto tempo di lavorare e migliorami tanto. I Giochi saranno poi un punto di partenza. Anche se il nuoto per me resta un hobby. Sto cercando di prendere tutto con leggerezza perché nuotare non è ancora il mio lavoro. È divertimento come lo era sin da quand’ero piccola ed è ancora così. Vedremo in futuro».
Infine conclude rispondendo alla classica domande che si fa a un adolescente, cosa vuoi fare da grande: «Cosa vorrei fare da grande se non nuotare? Il medico, un sogno irrealizzabile, solo per prepararmi ai test sarebbe impossibile specie in questi anni in cui i miei risultati nel nuoto sono buoni. Per ora sono al 3° scientifico, mi piacciono chimica, informatica, disegno tecnico. Vuol dire che all’università sceglierò qualcos’altro che ancora non so. Chi ha intrapreso medicina alla mia età non aveva i miei risultati in vasca».
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