Crescono i dubbi in merito al possibile regolare svolgimento delle Olimpiadi di Tokyo 2020. La rassegna a cinque cerchi è a rischio a causa del coronavirus, che non sta risparmiando (quasi) nessuna nazione: “Se non c’è una svolta positiva dell’emergenza Coronavirus entro la metà di aprile è ridicolo parlare di Olimpiadi, soprattutto per una questione di pari opportunità tra gli atleti. Noi ad esempio abbiamo molti ragazzi che non si stanno allenando perché ci sono le piscine chiuse”, ha rivelato senza mezzi termini il presidente della Fin, Paolo Barelli.
“Il Cio ha parlato di una decisione a inizio giugno ma è troppo tardi – prosegue Barelli all’Adnkronos -. Immagino che lo abbiamo fatto perché hanno contratti miliardari con le tv e un accordo con il governo giapponese ma i Giochi li fanno gli atleti non i dirigenti e sarebbe ingiusto non mettere tutti nelle condizioni di competere alla pari. Ho sentito alcuni dei nostri ragazzi e i loro allenatori e sono tutti preoccupati, chi non può allenarsi è anche angosciato dal rischio di veder buttare all’aria anni di lavoro. Se a metà aprile non si vede la luce in fondo al tunnel è meglio lasciar perdere”.