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Il campanello d’allarme arriva da Paolo Barelli, presidente della Federnuoto. Intervistato a Gr Parlamento durante “La politica nel pallone”, Barelli ha spiegato tutte le difficoltà per il mondo dello sport e delle discipline natatorie in particolare: “Le piscine sono impianti costosi sia per il mantenimento che per l’adeguamento delle messe in sicurezza, le società sono deboli da un punto di vista economico e al momento i nostri atleti più importanti hanno a disposizione meno di 10 piscine in tutta Italia.”
Barelli però si dice preoccupato per tutto lo sport e non solo per il nuoto: “Credo che sarà molto difficile ripartire senza aiuti mirati e sostegni forti. La riapertura degli impianti deve essere garantita da contributi a fondo perduto, permettendo un vero accesso al credito e al finanziamento che consenta una restituzione a rate anche in dieci anni o più.”
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Per il futuro prossimo, sembra esserci qualche spiraglio: “La pandemia sembra in contenimento, ci sono venti milioni di italiani che aspettano di poter riprendere l’attività motoria. Spero che il calcio e anche altri sport possano essere ammissibili nella fase 2 e che a questa segua la fase 3. Attendo novità dal prossimo dpcm, gli impianti possono aprire solo se utili alle attività dei cittadini.”
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