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Mattinata quasi perfetta per l’Italia all’Aspire Dome, dove sono andate in scena le batterie dei Mondiali di Doha 2024 di nuoto. Dei sette atleti impegnati, in cinque/sei si sono infatti qualificati per il prossimo turno. Il primo a staccare il pass per le semifinali è stato Nicolò Martinenghi, che ha vinto in 26.75 la sua batteria nei 50 rana. L’azzurro ha ottenuto il quarto tempo complessivo, alle spalle di Fink, Shymanovich e Williamson, ma è comunque in piena lotta per la zona medaglia. In ottica podio, attenzione anche a Simone Cerasuolo, che ha ribadito di esserci eccome, nuotando in 27.00, ottavo tempo di ingresso.
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Niente da fare invece per Giulia D’Innocenzo, che ha visto sfumare la qualificazione alle semifinali dei 200 stile libero. Poco brillante l’azzurra, che ha faticato ed è apparsa piuttosto scarica, anche nello sprint finale. Il suo 1:59.57 le è valso il diciottesimo tempo e non le ha dunque permesso di avanzare. Sugli scudi la cinese Li, capace di fermare il cronometro in 1:57.16. Doppietta azzurra anche nei 200 farfalla, con Alberto Razzetti e Federico Burdisso che hanno staccato il pass per la semifinale. Il primo ha amministrato, nuotando in 1:56.53 ed entrando in semi con il settimo tempo; più sofferta la qualificazione per il secondo, che ha comunque fatto il suo con 1:57.48.
Infine, nella prova più attesa perché assegnava i pass per una finale, quella degli 800 stile libero, l’Italia ha risposto presente. Luca de Tullio ha addirittura vinto la sua batteria, nuotando il personale di 7:46.52. “L’obiettivo era entrare in finale, ho lavorato molto per questo. Ho fatto la gara su me stesso, ma avere Greg al mio fianco mi ha aiutato” ha detto ai microfoni di Rai Sport. Ha rischiato di più ma ce l’ha fatta anche Gregorio Paltrinieri, quarto nella sua batteria e in finale con il settimo tempo complessivo (7:47.38): “Sensazioni diverse rispetto al fondo, ma comunque discrete per una batteria. Sono abituato al cambio, ma ogni gara è diversa. La transizione è stata buona, anche se pensavo di nuotare un po’ meno perché non volevo strafare. A scherzare col fuoco, però, a volte ci rimetti. Domani è un’altra storia“.
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