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Il direttore tecnico azzurro Cesare Butini ha parlato in vista dei Mondiali 2022 di nuoto a Budapest, in programma dal 18 giugno al 3 luglio. Questo il suo commento nell’antivigilia della manifestazione: “In realtà questo mondiale era schedulato a maggio, a Fukuoka (dove si disputeranno dal 14 al 30 luglio 2023, ndr.). La nuova collocazione crea delle complicazioni, soprattutto in vista dell’Europeo di Roma. E’ comunque un Mondiale post olimpico e cercheremo di onorarlo in termini prestazionali e speriamo di medaglie. Molti giovani proveranno a mettersi in luce. Alcuni big saranno assenti perché non avevano previsto questo evento nel percorso stagionale”.
“Altri protagonisti tireranno il fiato approfittando anche dell’annullamento della ISL; altri ancora la volata verso le Olimpiadi di Parigi 2024 passando per Roma 2022. Gli azzurri ci arrivano dopo un mondiale di corta esaltante ad Abu Dhabi. In vasca lunga il discorso è diverso. I risultati stagionali sono finora molto buoni, ma adesso ci misureremo con un contesto di altissimo livello e verificheremo lo stato generale. Peraltro la competizione non ha solo una finalità a se stante, ma anche allenante ed esperenziale, pertanto valuteremo con attenzione anche approccio e mentalità”, ha aggiunto Butini.
Sulla squadra italiana: “La nostra è tra le meno numerose ma ha un differenziale di età che ci porta da Pietro Codia (32 anni, ndr.) a un ragazzo del 2006, ovvero Lorenzo Galossi. Diciassette anni di differenza, tra esperienza e successi, coi più giovani che nuotano nella stessa corsia per emulare ed emozionarsi insieme ai campioni azzurri, a ogni allenamento, a ogni gara, in ogni occasione. La forza di questa squadra è il gruppo, che già da qualche anno vive sinergicamente la crescita dei più giovani a garanzia di ciclicità di successi. Per questo ringrazio la Federazione, che mi ha permesso, attraverso lo strumento della discrezionalità, di convocare un ragazzo di sedici anni. Ciò significa che stiamo costruendo le basi per guardare già oltre i Giochi del 2024”.
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Sarà il primo Mondiale senza Federica Pellegrini: “Lei ci seguirà comunque: i suoi successi, la sua personalità, professionalità e capacità di trasmettere insegnamenti al gruppo restano riferimenti indelebili. Il capitano sarà Gregorio Paltrinieri, vincitore di tutto, atleta inappuntabile e disponibile. Il testimone femminile passa a Simona Quadarella. La nazionale ha tante punte e molti ragazzi in crescita come Benedetta Pilato, divenuta primatista mondiale nei 50 rana proprio alla Duna Arena e già d’argento ai mondiali a 14 anni”.
“Poi ci sono i medagliati olimpici Alessandro Miressi, Federico Burdisso, Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Manuel Frigo; c’è il ritorno di Luca Dotto, ci sono certezze in moltissime specialità. Siamo pronti; l’obiettivo è sempre lo stesso: a prescindere dalle medaglie sarò contento se i ragazzi si miglioreranno o nuoteranno prestazioni in linea coi loro tempi considerata anche la preparazione per un evento che cade esattamente nel periodo del Sette Colli”.
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