[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Normalmente i primi successi dello sport sono stati ottenuti nelle competizioni maschili, per un semplice fatto storico. Le manifestazioni di molte discipline all’inizio non includevano nemmeno gare femminili, poi con il tempo le varie Nazioni hanno iniziato ad investire anche nello sport rosa. Ovviamente, questo ritardo si è spesso visto nei risultati, con gli uomini che hanno fatto da apripista per i medaglieri nazionali. Spesso, ma non sempre, almeno non per il nuoto italiano. Le prime gioie per l’Italnuoto arrivano dallo “scricciolo” Novella Calligaris, che a Monaco 1972 conquistò le prime medaglie olimpiche. Per vedere un azzurro salire sul podio a cinque cerchi si sono dovuti aspettare ben 26 anni, quando Stefano Battistelli vinse il bronzo nei 400 misti alle Olimpiadi di Seul.
[the_ad id=”248876″]
[the_ad id=”668943″]
Stefano si presentò ai Giochi coreani appena 18enne, anche se nel suo palmares vantava già l’argento iridato dei 1500 stile libero conquistato ai Mondiali di Madrid 1986. Il nuotatore romano infatti, si presentò al mondo come stile liberista, ma divenne ben presto un ottimo atleta polivalente, come dimostrano i tre ori dei Giochi del Mediterraneo 1987 nel dorso (100 e 200m) e nei 400 misti. Proprio la distanza doppia dei misti sarà quella che regalerà un risultato senza precedenti all’Italia. Le batterie dei 400 misti si svolsero il 20 settembre 1988, alla Piscina Jamsil dello Sport Park di Seul. I nuotatori più forti si misero in mostra fin da subito: miglior tempo con record olimpico per l’ungherese Tamas Darnyi (4’16″55), davanti al francese Christophe Bordeau (4’18″60). Battistelli fermò il cronometro in 4’20″43, riuscendo così ad accedere alla finale del giorno seguente.
Nella finale del 21 settembre, l’americano Wharton partì fortissimo andando a comandare nella frazione a farfalla, salvo poi cedere nei restanti 300 metri. Infatti, già nella frazione a dorso, Darnyi si prese la testa della gara e anche l’azzurro riuscì a risalire fino alla quarta posizione. Nei 100 metri a rana, Battistelli raggiunse in terza posizione il magiaro Kuhl, affiancato dall’altro ungherese, Szabo. L’Ungheria iniziò a sognare una storica tripletta, ma mancavano gli ultimi 100 metri a stile libero. Darnyi scappò via, ma rimase ben quattro atleti a contendersi argento e bronzo: Wharton, Battistelli, Szabo e Kuhl. Quest’ultimo “scoppiò”, scivolando in quinta posizione, Wharton riuscì a guadagnare il secondo posto, mentre Szabo dovette arrendersi a Battistelli, che negli ultimi 20 metri riuscì a superarlo di appena 14 centesimi. Oro e record del mondo per l’ungherese Darnyi (4’14″75), argento per lo statunitense Wharton (4’17″36) ed un magnifico bronzo per Stefano Battistelli (4’18″01). Stefano Battistelli divenne così il primo nuotatore italiano capace di vincere una medaglia olimpica, dopo ben 92 anni di tentativi da quella prima edizioni dei Giochi moderni di Atene 1896.
[the_ad id=”676180″]