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Gli atleti sono spesso riconoscibili per il loro fisico scolpito e possente. Spesso, ma non sempre. Perché ci sono fisici che non sarebbero adatti a quello sport, eppure appartengono a campioni che hanno fatto la storia. Uno degli esempi più lampanti in Italia è Novella Calligaris, nuotatrice di appena 48kg che si presentò ai Giochi di Monaco 1972 per vivere la sua seconda esperienza olimpica, a soli 18 anni. Quattro anni prima, a Città del Messico, la 13enne Calligaris incassò tre eliminazioni in batteria, ma il bello doveva ancora arrivare. Già nel 1969 infatti, Novella stabilì il primato europeo degli 800 stile libero (9’38″00), seguito l’anno successivo dal bronzo continentale nella stessa distanza, mentre ai Giochi del Mediterraneo 1971 Calligaris vinse tre ori (200, 400 e 4×100 stile libero) ed un bronzo nei 100 stile libero.
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Calligaris giunse alle Olimpiadi di Monaco da primatista europea di 400, 800 e 1500 stile libero, con quest’ultima che non era però specialità olimpica. Il 30 agosto 1972 andò in scena la finale dei 400 stile libero. L’australiana Shane Gould staccò tutte le avversarie involandosi verso una medaglia d’oro sfuggita nella distanza preferita (i 100 stile libero), mentre l’azzurra si trovò a duellare con la tedesca dell’Est Gudrun Wegner. Calligaris riuscì a superarla e terminò la gara con il tempo di 4’22″44: nuovo record europeo e argento, prima medaglia olimpica della storia del nuoto italiano.
L’Olimpiade di Novella era tutt’altro che finita e così, il giorno successivo, si rituffò in acqua per la finale dei 400 misti, specialità in cui Novella non aveva raccolto molto a livello internazionale. L’azzurra si trovava però in una condizione fisica eccellente che le consentì di dare fastidio alle favorite della vigilia. L’oro andò all’australiana Gail Neall che riuscì a difendersi dal ritorno della statunitense Leslie Cliff stabilendo il nuovo record del mondo. Il terzo gradino del podio fu tutto per l’azzurra, che stabilì il primato continentale (5’03″99) staccando di oltre due secondi la quarta classificata, la statunitense Bartz.
L’ultimo giorno di gare a cinque cerchi per Novella fu il 3 settembre 1972, quando andò in scena la finale degli 800 stile libero. L’azzurra partì nel migliore dei modi, dominando i primi 500 metri, ma poi la fatica si fece sentire e dovette arrendersi alla statunitense Rothammer (che in 8’53″68 stabilì il record del mondo) e anche all’australiana Gould, seconda all’arrivo. Calligaris riuscì però a resistere al ritorno della statunitense Simmons, andando così a conquistare un altro bronzo con un altro record europeo (8’57″46).
Aldilà delle medaglie, alle Olimpiadi di Monaco 1972, Novella Calligaris riuscì a portare il nuoto nelle case degli italiani, che impararono ad amare questo “scricciolo” di campionessa. Dimostrazione ne sia che la finale degli 800 stile libero dei mondiali di Belgrado 1973 venne proiettata sul megaschermo nel derby Roma-Lazio e quando Calligaris vinse la medaglia d’oro stabilendo il record del mondo (8’52″97), tutti i tifosi esultarono allo stesso modo, senza distinzione di maglia, regalando una standing ovation alla campionessa azzurra. La nuotatrice padovana si ritirò nel 1974, ponendo fine ad una carriera breve ma molto intensa. Novella chiuse la sua vita da nuotatrice da vincente, dopo essere riuscita nell’impresa più importante: conquistare il cuore degli italiani.
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