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Nei giorni scorsi si è tenuta la quinta edizione del premio Alberto Castagnetti, dedicato all’allenatore di nuoto dell’anno in Italia e ad essere incoronato è stato Christian Minotti, riferimento della campionessa Simona Quadarella. “Le dediche per questo traguardo vanno un po a tutti – esordice Minotti – Prima di tutto ringrazio la società che mi ha permesso di perseguire questo sogno e di seguire Simona, anche nei collegiali, grazie alla sinergia che c’è con la Federazione. Un grazie ai miei primi allenatori che, fin da quando ero giovane, hanno cercato sempre di farmi appassionare il più possibile a questo sport. Spero di trasmettere le stesse emozioni ai miei allievi. Voglio continuare su questa strada e per il momento sembra stia andando abbastanza bene. Chiaramente dedico questo traguardo ai miei genitori. Mi hanno insegnato valori che servono nella vita quotidiana, nello sport. Tutto il mio percorso da atleta e da allenatore l’ho basato su queste qualità che mi sono stata insegnate. Infine un ringraziamento alla famiglia di Simona. Hanno sempre creduto in me: c’è un rapporto al di fuori delle righe tra allenatore, famiglia ed atleta. E’ un team che è cresciuto e che ha sempre avuto fiducia l’uno con l’altro”.
Ha inizio una nuova stagione e le Olimpiadi di Tokyo si avvicinano sempre di più.
“Simona è un atleta di un altro livello. I suoi allenamenti sono piu intensi, il chilometraggio e l’intensita del lavoro sono differenti. Fino ad oggi ha lavorato giusto, senza esagerare mai. Da qui fino a Tokyo bisognerà alimentare il lavoro, cercare di migliorare ancora di più ciò che ha fatto a Glasgow”.
Prima di Tokyo ci saranno i Mondiali in vasca corta in Cina e in lunga in Corea Del Sud.
“In Cina sarà una tappa di passaggio. Simona in vasca corta ha un po più di deficit per il discorso delle virate, a livello tecnico non la ama particolarmente. Però come giusto che sia bisogna confrontarci con le atlete che poi ritroveremo in lunga sia ai Mondiali che alle Olimpiadi. Soprattutto per una questione morale”.
Un rapporto di vera e propria fiducia quello tra voi due.
“Alleno Simona da quando ha iniziato a fare le gare di categoria. Nel corso degli anni ci sono stati sicuramente degli scontri, legati a costruire però, quello che serve tra allenatore e atleta. Quel legame che ti permette di accettare l’allenatore che ti punzecchia e ti bastona quando non sei concentrata e determinata ad ambire a certi risultati”.
Riguardo il nuoto italiano, gli ‘anzianotti’ fanno spazio ai giovani.
“Darei merito all’atleta ‘anzianotto’ che ha dimostrato nel corso degli anni di poter raggiungere determinati risultati attraverso il sacrificio, l’impegno e la costanza. Il merito va a tutti quegli allenatori che ad oggi non hanno avuto la fortuna di vincere un premio come il mio, ma che dietro le quinte lavorano bene e stanno facendo un percorso giovanile strepitoso. Vediamo i risultati le Olimpiadi Giovanili. Lo staff di Walter Bolognani continua a trovare sempre il modo per fare emergere questi giovani. E’ un grande risultato e il merito va anche a loro”.