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Livornese al 100%, spontaneo, sempre positivo. Ai microfoni di Sportface il nuotatore azzurro che ha emozionato tutta Italia: il Primo Caporal Maggiore dell’Esercito Italiano Gabriele Detti. Moltissimi risultati sportivi, doppio bronzo (nei 400 Stile Libero e nel 1500 Stile Libero) ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016, diventando così, dopo Calligaris, Fioravanti e Rosolino, uno dei quattro nuotatori azzurri di tutti i tempi ad essere salito due volte sul podio olimpico nella stessa edizione. L’anno dopo vince il titolo di Campione del Mondo negli 800 Stile Libero. Torna nel 2019, dopo che un infortunio lo ha tenuto lontano dai principali appuntamenti sportivi, a stabilire il record italiano nei 400 Stile Libero migliorando il primato che già gli apparteneva e conquistando la medaglia di bronzo.Classe 1994, già una leggenda del nuoto, Gabriele si racconta diretta.
Come stai trascorrendo le tue giornate in questo periodo particolare?
Gabriele: Siamo finalmente tornati ad Ostia e abbiamo ripreso ad allenarci, in modo ovviamente tranquillo poiché al momento non ci sono e non ci saranno appuntamenti importanti in programma, a volte riusciamo a fare anche doppia sessione e per fortuna le giornate sono belle, quindi possiamo nuotare all’aperto. Siamo stati tutti controllati e siamo ripartiti, dunque eccomi – abbronzato – e contento di essere tornato in azione. Prima, sono tornato per un periodo a Livorno dai miei genitori, erano più o meno dieci anni che non passavo un mese intero a casa, e mi sono divertito a provare a far qualcosa in cucina (magari i miei erano un po’ di parte, ma hanno detto che i miei piatti non erano male) poi sono appassionato di serie tv, mi piace Lucifer, poi sto aspettando qualche nuova uscita mentre guardo la serie di Michael Jordan e Diavoli. Il tempo è passato, ora ne ho un po’ meno libero perché finalmente faccio qualcosa di un po’ più costruttivo e sono felice di essere tornato in piscina, anche perché “smaniavo” e avevo voglia! L’impatto è stato un po’ glaciale, l’acqua non era propriamente calda ma… va bene così, al lavoro!
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In un’intervista che ti ho fatto qualche anno fa, hai dichiarato che il tuo podio del cuore è stato quello dei 1500 Stile Libero ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016.
Avevi quasi 22 anni. È ancora attuale o vuoi aggiornarci su questo tema?
Gabriele: È rimasto il più emozionante, ho ancora dei momenti di vuoto che non ricordo assolutamente. Poi, per fortuna, ne sono arrivati anche altri come quello del Mondiale di Budapest 2017, però si, il bronzo a Rio nel 1500 è un ricordo stupendo soprattutto per la storia che c’era dietro che mi lega a Gregorio (Paltrinieri, oro nei 1500 Stile Libero a Rio 2016) e spero di poterlo rivivere, magari provando a fare qualcosa in più, magari anche in gare diverse. Certo, l’oro di Budapest rappresenta un traguardo speciale per me, sono delle sensazioni non semplici da spiegare, non saprei dire cosa possa aver pensato nell’attimo in cui ho realizzato di essere il Campione del Mondo, è più facile ricordare le emozioni, la soddisfazione, il lavoro svolto e l’espressione un po’ da “ebete” quando ne parli in giro. È stato molto bello, un momento sempre “strano” è quello dell’inno: quando canti l’inno di Mameli che suona per te davanti al mondo intero. Mi tocca particolarmente, anche se – ride – non sono un gran cantante!
Una curiosità su una tua gara che non conosciamo (un retroscena, un piccolo rito scaramantico…)
Gabriele: In realtà ho sempre detto di non avere riti scaramantici, poi però rivendendo le gare mi sono reso conto che faccio sempre le stesse cose: quando mi presentano faccio i saltelli, vado, mi “scrocchio” il collo sempre dalla stessa parte… non lo faccio di proposito, sono azioni che ormai mi vengono in automatico. Forse è un modo per entrare nel mood. Sono molto spontaneo, anche molto tranquillo, “giocherellone”, non sento particolarmente la tensione. Niente di particolarmente nuovo, comunque, complice questo periodo particolare… ma prometto che in futuro vi racconterò tutto quando ci saranno delle novità. Spero davvero al più presto!
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