Irreale, storica, devastante. Per farla breve: aggettivi finiti. Gretchen Walsh riscrive regole e prospettive, batte anche sé stessa e spinge il suo corpo oltre i limiti in una settimana surreale che non è ancora finita: il 52.87 nei 100 farfalla nella semifinale dei Mondiali di vasca corta a Budapest rappresenta il nuovo record del mondo, il primo crono per una donna sotto il muro dei 53”, poche ore dopo il precedente primato sotto i 54” (anche quello per la prima volta) in batteria. Il tutto dopo aver infranto anche il record del mondo dei 50 farfalla (23.94) e aver fatto lo stesso nei 100 misti (55.11). Senza dimenticare quello in batteria dei 50 metri farfalla femminili, l’oro e il record mondiale nella staffetta 4×100 metri stile libero femminile, e un altro primato mondiale nelle semifinali dei 50 metri farfalla femminili. Numeri che parlano da soli. Ma che non sono certo una sorpresa per una nuotatrice che nella storia del suo sport è dentro da tempo. “È sicuramente giorno di paga, o meglio, settimana di paga, credo…”, ha scherzato in riferimento al fatto che per ogni record del mondo è previsto il bonus da 25.000 dollari.
“Penso che sia un sacco di duro lavoro che culmina in una settimana. Ho la sensazione che fosse una questione di tempo per me, visto che questa è la mia prima gara di breve durata su un palcoscenico come questo. Quindi sono davvero emozionata per la mia prestazione e per i tempi che sono riuscita a registrare, ma anche per tutto quello che sono riuscita a realizzare, perché c’è stato molto lavoro dietro”, ha aggiunto Walsh. Numeri che impreziosiscono la rassegna di Budapest che fin qui ha visto cadere 12 record del mondo, 25 record della competizione e 6 record mondiali juniores. Senza dimenticare i primati continentali: 4 record africani, 17 delle Americhe, 3 asiatici, 4 europei e 5 dell’Oceania.
I record già da giovanissima
La protagonista indiscussa però è lei: Gretchen Walsh, che peraltro ha ancora una finale da disputare, quella dei 100 farfalla di domani. E lei certo non si accontenta: “Continuiamo così, direi”. Un modo per impreziosire un 2024 che definire speciale è dir poco: Walsh a Parigi 2024 ha vinto due ori, nella 4x100m misti e nella 4x100m misti mista, aggiungendo l’argento nei 100m farfalla e nella 4x100m sl. Come dice lei, il percorso parte da lontano. E i segnali si vedevano già in tempi remoti. Nel 2016 fu la nuotatrice più giovane a qualificarsi per le prove olimpiche statunitensi. E in quegli anni infranse il record nazionale nei 50 metri stile libero nella categoria 13-14 anni. Record che oggi fanno sorridere, da ricordare come si fa con un album dei ricordi, giudicandoli come una profezia chiara ed evidente di una campionessa che ha come spalla una collega speciale, sua sorella Alex, medaglia d’argento a Tokyo 2020 nei 200 misti.
La sorella Alex argento a Tokyo
Le due, nate a diciotto mesi di distanza l’una dall’altra, si completano a vicenda. A dirlo, nel 2021, fu mamma Glynis: Alex più introversa ed equilibrata, giudiziosa e riflessiva: “Mi fido decisamente del suo giudizio, soprattutto per quel che riguarda sé stessa. Conosce il suo cuore”. Gretchen più estroversa, ma anche più puntuale: “Ogni mattina, Gretchen è la prima ad alzarsi. Fa colazione, prepara le sue cose per andare a scuola e poi aspetta Alex. Alex scende le scale, mangia velocemente e vanno in una scuola femminile, quindi i suoi capelli sono un disastro e se ne vanno dalla porta. Gretchen è quella che la tiene in orario per la scuola e probabilmente per l’allenamento di nuoto”, raccontava. E ancora: “Alex ha imparato da Gretchen. E Gretchen ha imparato da Alex. Gretchen ha visto l’attenzione che sua sorella ha ricevuto in passato, e penso che abbia lavorato davvero duramente e sviluppato una forte etica del lavoro. Questo le ha giovato”. E non poco.