Da Rio 2016 a Tokyo 2020 passando per l’indimenticabile Mondiale di Budapest. Federica Pellegrini traccia un bilancio del suo 2017 ma non solo ai microfoni di Lia Capizzi per Sky Sport, in un’intervista in cui spazia su diversi temi tra cui quello degli abusi nel mondo dello sport.
“Questo 2017 mi ha emozionato regalandomi il titolo da campionessa del mondo – ha detto la Divina – Dopo tanti anni dai grandi successi di Roma 2009, Shanghai 2011, l’oro olimpico di Pechino 2008 ho ritrovato l’oro che mi mancava. E sono felice che la gente abbia seguito il mio percorso, dalla delusione e rabbia -per Rio 2016- non mi ha più mollato fino a un anno dopo. In quella piscina di Budapest è stato capito tutto ciò che c’era dietro, ciò che è stato fatto”.
Federica spiega poi il post su Instagram dopo la delusione a cinque cerchi in cui sembrava potesse chiudere la carriera: “L’ho scritto all’alba, mi sentivo svuotata. Avevo la convinzione di non aver sbagliato niente con il mio team, in primis con il mio allenatore Matteo Giunta. Ma nessun rammarico, sono grata a quello che è stato fatto quest’anno. A Budapest ho chiuso il cerchio dei miei 200 stile libero: ho ottenuto ciò che desideravo: volevo che fosse proprio così il mio ultimo ricordo nel nuoto, da vincitrice. Un esempio vicino a me? Buffon. Lui è arrivato ad un passo dalla Champions League ma ha voluto continuare per non finire con l’amaro in bocca. Gli auguro di riuscirci”.
Dall’Olimpiade passata a quella futura: “Ho deciso di continuare fino a Tokyo 2020. Voglio levarmi qualche sfizio, il che non significa vincere medaglie mondiali, olimpiche, o stabilire record del Mondo. Vuol dire provare una cosa che non ho mai provato. Per non aver rimpianti, per non chiedermi tra 10 anni: cavoli, e se avessi provato quella strada?”, riferendosi alla velocità e ai 100 stile libero.
In chiusura, la denuncia sugli abusi presenti anche nel mondo del nuoto: “Ce ne sono, non diventano eclatanti perché non riguardando atlete famose. Capitasse a me, la notizia finirebbe su tutti i giornali, invece rimangono in anonimato perché gli abusi sono fatti su povere ragazzine. A loro dico di volersi bene e di non mandare foto in giro perché mostrare tette o culo non serve veramente a niente. Smettete con questo circolo vizioso. E denunciate subito qualsiasi episodio.”