“Io ho paura del mare perché noi nuotatori quando ci tuffiamo in mare aperto abbiamo paura. Da sola non riesco a tuffarmi a mare aperto. Nella nostra piscina conosciamo i nostri limiti, invece l’ignoto del mare fa paura. In generale nella mia vita la paura più grande che ho è proprio l’ignoto”. Comincia così la lunga confessione di Federica Pellegrini durante la trasmissione “L’intervista” di Maurizio Costanzo, dove la campionessa veneta si è raccontata a 360 gradi svelando anche retroscena inediti, come la paura del buio da bambina: “Ho sempre dormito con la luce accesa perché sono stata introdotta da mia mamma nel mondo dell’horror. Adesso però mi piacciono molto”.
Tornando alla stretta attualità impossibile non menzionare la straordinaria vittoria ai Mondiali di Budapest, un oro che è entrato nella storia: “Il mio obiettivo era arrivare ai Mondiali cercando di riscattare il quarto posto di Rio 2016, cercando di portare a casa una medaglia. Onestamente mai avrei pensato di salire sul gradino più alto del podio a cantare l’inno, è stata la più bella estate della mia vita”.
Sugli inizi della sua carriera: “Ho iniziato ad Atene 2004, tornare a casa con una medaglia d’argento a 16 anni…inizi prestissimo. Nel nostro sport l’anagrafe non conta, è logico che più vai avanti con l’età e più devi far conto con il recupero. Sono nata nell’acqua, già a sei mesi ero nell’acqua. Sono cresciuta molto in fretta perché a 14 anni ero in Nazionale, a Barcellona 2003. I miei compagni di scuola andavano in giro in motorino, io macinavo km. Per me è sempre stata la mia vita. Non andare a ballare il venerdì sera non mi è mai mancato. C’è stato un periodo della mia vita che ero diventata bulimica, purtroppo mi è capitato qualche volta ma ho risolto subito”.
Nella carriera della Pellegrini la figura di Alberto Castagnetti è stata fondamentale. L’azzurra, nel ricordarlo, non riesce a trattenere le lacrime: “Arrivo nel 2006 con una spalla massacrata, Alberto mi prese per i capelli e mi portò a Verona. Li è cambiato tutto, sono rinata grazie a lui. Nessuno si aspettava che lui non ce la facesse perché ci avevano detto tutti che era una operazione di routine, poi ci sono state delle complicanze e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci è crollato il mondo addosso: sia umanamente che sportivamente.
Sulla famiglia: “I miei genitori migliorano con l’età, ogni giorno che li guardo sono sempre più belli. Mia mamma non saprei come definirla, è proprio giusta ed elegante. Mio padre è la mia forza, basta uno sguardo e ci capiamo. Mio fratello è un po’ il ribelle della famiglia perché ne ha sempre combinate tante, la scuola non gli è mai piaciuta però adesso è a Londra a lavorare, sta crescendo ed ha preso la sua strada. Questo mi rincuora tantissimo”.
Sugli amori della sua vita: “Per la vita che facciamo tendenzialmente vediamo sempre le stesse persone”. Luca Marin? “La prima storia seria, oltre tre anni: è stato il primo amore. Nuotiamo nella stessa squadra, adesso per fortuna i rapporti si sono riappacificati, ma ci sono stati un po’ di anni. L’ho fatto soffrire un bel po’ e non se lo meritava, la storia doveva finire meglio perché ho fatto del male a lui, non rifarò più”. Sulla relazione con Filippo Magnini:“ Una cosa che non siamo riusciti a contenere, abbiamo convissuto sei anni. E’ finita questa estate, non è facile, ma è stata una decisione che ho preso io. Ne abbiamo parlato tra di noi del matrimonio, io avevo altri obiettivi nel mio sport e non mi sentivo pronta di fare questi discorsi. Elemento scatenante? La decisione è stata presa due-tre mesi fa, ma la crisi è iniziata molto prima. Ho preso paura perché ci sono stati momenti in cui ho sofferto molto, non ero sicuro fosse l’uomo della mia vita. Ci vediamo spesso soprattutto nelle gare nazionali.
Le crisi di panico, un altro momento difficilissimo della carriera dell’azzurra: “Il primo attacco è stato nel novembre 2008 in un Meeting italiano, però avevo appena vinto le Olimpiadi. Avevo pressioni esterne e pressioni mie che hanno scatenato questa cosa. Ho scoperto poi di essere asmatica, quindi sotto sforzo respiro più a fatica. Ho provato quella sensazione di blocco alla gola, sono andata in panico totale. Quell’episodio ha innescato un meccanismo per tutte le gare a seguire, venivo da un oro Olimpico ed è stato un periodo difficilissimo. Per fortuna a Roma, ai Mondiali del 2009, sono riuscita a bloccare tutto. Per la prima volta ho dovuto combattere con una cosa che non esisteva”. Pellegrini che si confessa a cuore aperto: “Prima delle finali piango sempre, sono sempre troppo tesa e piango. E dopo sono più tranquilla. Sono momenti al limite che quando smetterò di nuotare mi mancheranno un sacco.
Sul ritiro: “Sin quando i risultati arriveranno io continuerò. Tra qualche anno mi vedo mamma perché ho un sogno: ricreare una famiglia sull’impronta della mia”
Sugli haters: “Il problema è che loro danno delle opinioni su argomenti che non conoscono, dicendo cose senza senso. Non ho un carattere espansivo, non rido 24 ore su 24. A volte sta più antipatica la sincerità. Mi sento comunque più amata”. Sulla paura di rubare le medaglie vinte: “Hanno rubato trofei importanti agli altri atleti, a me non è mai successo e quindi non dico dove le conservo. Perché sono fatica, sudore e sangue. Infine una domanda sulla solitudine: “Adesso la sto provando, in questo momento posso dire di non avere paura. Avevo bisogno di stare da sola”. Ma in ogni caso l’Italia e tutti i suoi tifosi non la lasceranno mai sola.