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“No alle Olimpiadi Tokyo 2020. Continuare a fare ciò che stiamo facendo, come dice Bach, mi sembra una cosa fuori dal mondo quando i leader mondiali vanno ogni giorno in televisione per dirci di rimanere isolati, in casa“. Bruno Fratus, nuotatore brasiliano e vicecampione del mondo dei 50 stile libero, scrive una lettera alla collega dello Zimbabwe Kirsty Coventry, attuale presidente della commissione atleti del Cio.
“Io ed altri atleti nuotiamo in una piscina che è pubblica – spiega -, così come altri impianti, e questi sono stati i primi ad essere stati chiusi per evitare gli assembramenti di persone. E’ così che ci dobbiamo preparare?“. Poi la conclusione: “La decisione del Cio di mantenere le date dell’Olimpiade di Tokyo ci toglie la tranquillità . La questione non e’ che come ci alleniamo, ma che e’ in corso una pandemia mondiale. Perché dovrei uscire ed esporre a rischi me stesso e i miei familiari? Quella su Tokyo mi sembra una decisione assurda, un esempio drammatico di mancanza di rispetto per gli atleti, ma voglio sperare che non le abbiano ancora rimandate solo perché hanno bisogno di più tempo per riorganizzarsi”.
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