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Giorgio Minisini si mette alle spalle la delusione del duo misto di ieri e porta l’Italia del nuoto artistico sul podio per la prima volta in questi Mondiali di Doha. Nel solo tecnico maschile il 27enne romano è perfetto nel suo esercizio sviluppato sotto le note di Way from the start again – Still loving you degli Scorpions, con zero basemark e un punteggio di 245.3166 arrivato grazie al coefficiente più alto tra tutti gli atleti in gara quest’oggi. 95.5000 di impressione artistica e 149.3666 di esecuzione per l’azzurro, che si è esibito sulle coreografie di due etoile del nuoto artistico mondiale quali Anastasia Ermakova e Milena Miteva. Si tratta della nona medaglia iridata, la prima nel singolo per Minisini, il quale era stato costretto a saltare pochi mesi fa l’appuntamento mondiale di Fukuoka a causa di un intervento al ginocchio.
Purtroppo l’oro sfuma davvero di un soffio, con il giovane 16enne cinese Shungcheng Yang altrettanto perfetto nella sua prestazione che gli vale uno score di 246.4766, ovvero poco più di un punto meglio del nostro rappresentante. Ben distante la medaglia di bronzo, che è andata al colombiano Gustavo Sanchez con 231.0000.
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“Le ultime ore di attesa sono state lunghissime – racconta ai microfoni Rai dopo la gara – E’ stato un avvicinamento difficile. Da ieri sera il pensiero del doppio ogni tanto tornava a bussare ed io provavo a metterlo da una parte. Mi sono ricordato dell’ultima intervista in cui spiegavo che il mio obiettivo era quello di fare una bella esperienza e godermela in pieno. Mi sono detto, okay cerco di entrare in acqua puntando a quello, cercando di far valere il lavoro. La proviamo tutta e se non va, non va, però l’importante è uscire dall’acqua con una buona esperienza. Ho puntato a quello e sono felice che sia anche andata”.
“Da quando ho visto la gara a Fukuoka, penso a questo giorno – continua Giorgio sempre più emozionato – Dovevo anche qualcosa alla mia allenatrice, a Milena che era in tribuna, ed è stata la prima ad esultare, perché era dietro i controller. Le dovevo qualcosa dopo lo sbaglio di ieri. Ho esultato prima di vedere il punteggio proprio perché ho visto lei esultare. Sono contento ma sarei stato più contento di vivere questa emozione insieme a Susanna. Anche a lei devo qualcosa”.
“Il primo pensiero è stato finalmente … non si può vivere così. Sono stati giorni di tutto. Ieri è stata una notte tesa, in cui ho ripensato alla situazione simile vissuta a Cracovia ai Giochi Europei: un momento in cui mi è mancata la percezione del mio corpo, un’esperienza molto brutta. Temevo che fosse un segnale di fine carriera anticipato. Il fatto che oggi sia andata bene mi ha rasserenato parecchio”, conclude.
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