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Linda Cerruti e Lucrezia Ruggiero staccano il pass per la finale del duo libero femminile di nuoto artistico ai Mondiali di Doha 2024. Obiettivo raggiunto per le due azzurre con un percorso netto senza basemark e un punteggio totale di 231.1168 (con impressione artistica di 84.6500 e un’esecuzione di 146.4668), che vale l’ottavo posto. Nel preliminare in testa c’è la coppia cinese composta da Liuyi e Qiany Wang con 250.8438 (91.6500 159.1938), davanti alle olandesi Bregje e Noortje De Brouwer che ricevono il punteggio di 244.2439 (87.6500 – 156.5939). Terzo posto per le britanniche Kate Shortman e Isabelle Thorpe (237.1042; 86.8000 – 150.3042), che precedono le spagnole Alisa Ozhogina e Iris Tio Casas (236.9958; 86.1000 e 150.8958). La top 5 è completata dalle canadesi Audrey Lamothe e Jacqueline Simoneau (234.9855; 80.2000 154.7855). Accedono all’ultimo atto (in programma domani alle 12) anche Grecia, Ucraina, Israele, Aruba, Colombia.
Soddisfatte le azzurre – che si sono esibite sul tema musicale di “Angels and Demons” con la coreografia da Julia Miteva – ai microfoni di Rai Sport. “Questo è l’esercizio più pesante che abbiamo portato – ha detto Cerruti -. Il nostro obiettivo era di portare a casa tutto il coefficiente di difficoltà e ci siamo riuscite. Questo doppio lo abbiamo allenato poco, perché io ho iniziato ad allenarmi tre settimane prima del mondiale a causa di un infortunio e ad esser sincera prima di partire non riuscivo a tenere tutte le difficoltà. Ce l’ho fatta e sono molto contenta“. “Lo spirito è quello con cui entriamo in tutte le routine – ha continuato Ruggiero– consapevoli che non c’è spazio per gli errori. Ci ripetiamo sempre la stessa frase ‘fredde e in controllo’, è il nostro mantra pre-gara. Credo che l’esercizio funzioni e so che possiamo fare meglio in finale. Va bene così per adesso”
Cerruti ha poi aggiunto: “In questo sport non è concesso il minimo errore e ci diciamo sempre che il primo obiettivo in queste gare è quello di entrare in finale. Una volta in finale bisogna dare il massimo per riuscire a superare ancora qualche nazione. Dopo il ricorso del tecnico eravamo molto più tranquille perché l’obiettivo di questa gara è comunque la qualificazione olimpica, ancor prima che la medaglia. Siamo arrivate e ci siamo rese conto di avere dei coefficienti di difficoltà un po’ più bassi rispetto a quelli della media. Dobbiamo semplicemente fare il nostro massimo cercando di migliorare ancora un po’ la sincronia e l’esecuzione. Ce la metteremo tutta“.
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