Nuoto Paralimpico

Nuoto paralimpico, Vernole: “A Londra emozioni fortissime, ora festeggiamo con Mattarella”

Riccardo Vernole
Riccardo Vernole - Foto Finp

Esattamente un mese fa, il 15 settembre, la Nazionale Italiana di nuoto paralimpico scriveva un’altra eccezionale pagina di storia trionfando ai Campionati del Mondo nella piscina del London Aquatics Centre. Venti medaglie d’oro, 18 d’argento e 12 di bronzo, un bottino inedito per gli Azzurri, un’impresa incredibile. “Metabolizzare ciò che abbiamo fatto è complesso – ammette il Coordinatore Tecnico della Nazionale Riccardo Vernole Siamo partiti sapendo di poter arrivare al terzo posto nel medagliere: l’Ucraina sembrava lontana, volevamo giocarcela con la Gran Bretagna. E invece abbiamo battuto tutti”, salendo per ben 50 volte sul podio e facendo suonare venti volte l’inno di Mameli. “L’ultimo giorno la tensione è salita tantissimo, perché chiudere un Mondiale simile al quarto posto del medagliere per qualche oro in meno sarebbe stato davvero un peccato – prosegue il ct azzurro – È stato bello vivere ogni singola finale, ho provato emozioni fortissime, come poche volte nella mia vita”.

Emozioni ancora vive nel cuore del Coordinatore Tecnico, peraltro già proiettato con la testa ai prossimi appuntamenti. “Vincere un Mondiale è il sogno di ogni tecnico e io mi sono goduto appieno quelle emozioni indescrivibile, facendo scorrere le sensazioni senza pensarci troppo – racconta Vernole – Come ho festeggiato? Non ho avuto il tempo perché a Londra non c’è stata l’occasione, ma quando andremo dal Presidente della Repubblica potremo farlo tutti insieme, al Quirinale, in una giornata speciale. In un certo senso la magia si sta prolungando, anche se la sensazione di essere nell’Olimpo del nuoto paralimpico si è subito scontrata col mio modo di essere: sto già pensando agli impegni del prossimo anno, gli Europei e poi le Paralimpiadi. Le scadenze sono vicine”.

L’Italia ripartirà dalle certezze acquisite negli ultimi anni e culminate nel trionfo di Londra, dove ben 19 azzurri su 22 convocati sono saliti sul podio. Un gruppo fortissimo e coeso, una squadra di amici pronti a stupire ancora.  “Ripartiamo dalla consapevolezza di avere la squadra più forte al mondo, ma sappiamo che il percorso a livello organizzativo è molto lungo e tante cose possono cambiare – spiega Vernole – Avremo addosso un peso molto bello ma molto forte, perché dopo il risultato ottenuto a Londra avremo addosso l’attenzione dell’opinione pubblica. Quindi ora torniamo subito sul pezzo, concentrati su ogni singolo aspetto per preparare la Nazionale nel migliore dei modi con un obiettivo: restare in vetta al medagliere agli Europei di Funchal e alle Paralimpiadi di Tokyo, dove l’obiettivo sarà anche quello di migliorare il risultato ottenuto a Rio de Janeiro nel 2016 (13 podi con 2 ori, 8 argenti e 3 bronzi), soprattutto nel numero delle vittorie”.

“La nostra squadra è molto competitiva, con atleti di livello stratosferico – osserva Vernole – Peraltro potrebbero entrare un paio di altri ragazzi, ma in questo momento il nostro obiettivo è far sì che la maggior parte degli atleti convocati per le Paralimpiadi siano protagonisti a Tokyo. A tal fine stiamo programmando alcuni appuntamenti importanti: sicuramente faremo un collegiale a Ostia tra fine aprile e inizio maggio, prima degli Europei, e poi ne organizzeremo un altro a fine luglio alla vigilia della partenza per Sendai, tappa intermedia verso Tokyo. Ma vorremmo anche prevedere tre o quattro weekend lunghi e aperti anche ai tecnici per riproporre valutazioni e analisi, oltre ad allenamenti mirati”.

Proprio il collegiale organizzato a Ostia a metà agosto ha rappresentato un’occasione per fare gruppo e ha fatto da preludio al trionfo di Londra. Ora gli Azzurri sono pronti a guardare avanti, ben consapevoli di avere una responsabilità in più: “Questa squadra oggi è la più forte al mondo e l’ha dimostrato. Dietro ogni singola medaglia – spiega Vernole – c’è un grande lavoro e il forte impegno di ragazze e ragazzi alle prese con le difficoltà della propria disabilità. Tutto ciò che i nostri atleti hanno raggiunto è fonte di ispirazione per i giovani: i miei bambini mi chiedono come fanno questi ragazzi a essere così determinati e forti, io gli ho spiegato che ciò che conta è quanto una persona si impegna e crede nelle cose che fa. Questo è l’esempio più importante”.

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