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“Non abbiamo il tempo per goderci questa pagina indimenticabile della storia del nuoto paralimpico italiano: siamo già proiettati verso i Giochi di Tokyo 2020”. Riccardo Vernole non è sazio. Il Coordinatore Tecnico della Nazionale dei record, 50 podi ottenuti ai Mondiali di Londra conclusi ieri e una storica vittoria del medagliere, si è concesso qualche ora per festeggiare e ora già guarda avanti, verso il prossimo obiettivo. Il lavoro fatto in questi anni ha permesso all’Italia di crescere rapidamente e ora consente anche sogni inimmaginabili. “Questo successo ottenuto a Londra viene da lontano – spiega Vernole – È un progetto lavorativo iniziato nel 2009 che, grazie all’impegno della Federazione diretta dal presidente Roberto Valori e grazie al sostegno del Comitato Italiano Paralimpico di Luca Pancalli, ha visto gli azzurri passare dal 23° posto dei Mondiali 2010 al trionfo in Inghilterra, in un’edizione iridata che peraltro, a detta di tutti, è stata quella con il miglior tasso tecnico”.
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A Londra Vernole ha portato 22 atleti, 12 ragazzi e 10 ragazze, ricevendo in cambio prestazioni eccellenti e un’incredibile numero di medaglie: 20 ori, 18 argenti e 12 bronzi con il trionfo nel medagliere davanti ai padroni di casa della Gran Bretagna e alla fortissima Russia, al rientro ai Mondiali. “La consapevolezza che stavamo percorrendo la strada giusta si è concretizzata con gli importanti segnali degli ultimi anni – osserva Vernole – Nel 2017 a Città del Messico conquistammo il terzo posto dietro Cina e Stati Uniti. Nel 2018 chiudemmo al secondo posto gli Europei di Dublino dietro all’Ucraina, ora questo trionfo con 19 atleti su 22 a medaglia e cinque record del mondo: tre firmati da Simone Barlaam nei 50 e 100 stile libero e nei 100 dorso, uno da Efrem Morelli nei 50 rana e uno dalla staffetta 4×100 stile libero. Abbiamo anche ottenuto un ottimo equilibrio tra generi e a livello geografico, con campioni che arrivano da ogni parte d’Italia”.
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Il bilancio finale del Coordinatore Nazionale non può che essere eccellente, con le punte rappresentate da Simone Barlaam e Carlotta Gilli, capaci di conquistare sei medaglie a testa. “La nostra vittoria rappresenta non solo un grandissimo risultato sportivo – spiega Vernole – ma dimostra che, quando la professionalità incontra la passione, si possono superare le più grandi difficoltà per raggiungere obiettivi un tempo inimmaginabili. Ora guardiamo subito a Tokyo 2020: l’obiettivo minimo è migliorare quanto fatto ai Giochi Paralimpici di Rio 2016 (13 medaglie con 2 ori, 8 argenti e 3 bronzi, ndr), mentre il sogno è cercare di confermare i successi ottenuti a Londra”. Perché per l’Italia del Nuoto Paralimpico anche il traguardo più impossibile è realizzabile.