Spesso sono le finali dei tornei più importanti a rimanere impresse nella memoria degli spettatori, ma ci sono partite che vengono ricordate con un’emozione ancor maggiore. Solitamente si tratta di gare in cui i portacolori azzurri non sono i favoriti, oppure si ritrovano ad un passo dall’eliminazione ma alla fine con sacrificio e tanto cuore riescono a vincere. Ne è un esempio la semifinale di pallavolo maschile fra Italia e Stati Uniti ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Gli azzurri. guidati da Chicco Blengini chiusero in testa il girone A, con una sola sconfitta incassata contro il Canada quando il primo posto era già in cassaforte. Nella fase ad eliminazione diretta trovarono dunque l’Iran, che incassò un netto 3-0 e dovette salutare l’avventura a cinque cerchi ai quarti di finale. L’Italia si avvicinò così alla zona medaglie: la semifinale sarebbe stata una battaglia contro gli Stati Uniti, reduci dalla vittoria in tre set dei quarti contro la Polonia.
Battaglia ci si aspettava e battaglia fu. Gli statunitensi ingranano subito la marcia giusta (3-8) e i ragazzi di Blengini faticano a rispondere (15-8). Quando il set sembra ormai perso, arriva la reazione della formazione tricolore che trova il pareggio sul 23. Gli Usa non sfruttano i 5 set-point, poi arrivano due ace consecutivi di Birrarelli che regalano all’Italia la prima frazione (30-28). Sull’onda dell’entusiasmo, gli azzurri si portano avanti anche nel secondo set, ma gli americani non cedono e pareggiano i conti nel finale (21-21). Gli Usa passano avanti e questa volta è un ace di Anderson a chiudere il parziale (26-28). Dopo due set chiusi ai vantaggi, ci si aspettava lotta serrata anche nel terzo. Ma qualcosa tra le fila azzurre si inceppa: la ricezione vacilla, muro e difesa non riescono a frenare gli attacchi di Anderson, Holt e Russell. I tifosi italiani presenti al Maracanazinho rimangono ammutoliti: la terza frazione è un monologo degli Stati Uniti, che chiudono con il punteggio di 9-25.
I ragazzi di Blengini faticano a riprendersi dalla batosta del terzo set, si sacrificano e lottano ma rimangono sempre un punto indietro. Il parziale si avvicina alla conclusione: Stati Uniti avanti 20-22. Ora però tocca a Ivan Zaytsev andare in battuta: 5 servizi di cui 3 ace, il Maracanazinho esplode (anche i brasiliani tifano Italia) e gli azzurri tornano in partita. Tutto da rifare per gli americani: si va al tie-break. Questa volta sono gli italiani ad avere l’inerzia a favore e staccano subito gli avversari (9-6). Gli Usa faticano contro una rediviva Italia: il punteggio finale recita 15-9. La Nazionale italiana maschile è in finale per la terza volta nella sua storia. Nei momenti più difficili, quando tutto sembra perso, gli italiani non mollano e lottano fino alla fine per portare in alto il tricolore. Questo è stato il messaggio trasmesso dalla Nazionale di Blengini in quella semifinale e per questo gli italiani sono rimasti incollati al televisore per tifare: tutto il mondo doveva vedere la forza, la grinta, il cuore e l’unione di un Paese che non si arrende mai.