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“Sono a casa da sette settimane e le ultime quattro sono state pienissime perché è un momento molto delicato”. Sono queste le parole di Lin Jarvis, managing director Yamaha, il quale racconta a Sky Sport la sua quarantena e il lavoro che il circus delle moto sta portando avanti per salvare la stagione. “Siamo lavorando assieme tra i costruttori avendo una problematica comune. Siamo tornati a collaborare in modo costruttivo dopo i problemi avuti nel primo GP dello scorso anno, dove avevamo smesso di parlare – spiega Jarvis -. Vedo difficile fare gare prima di settembre, ma è la mia idea personale. Dipende dai governi, dobbiamo aspettare le regole dei singoli stati. Aspettiamo la decisione della Dorna, che comunque deve trovare un Paese che ci accoglie e dal quale ripartire. L’idea oggi è ancora quella di riuscire ad andare su diversi circuiti in Europa e fuori, ma se questo non sarà possibile non escludiamo l’opportunità di trovare uno o due posti dove poter disputare 2-3 o anche 4 gare. Se dovessimo optare per l’Europa e iniziamo a settembre, ci sarà il problema delle temperature che diventerebbero troppo basse fino a dicembre. Occorre per forza fare un po’ in Europa e un po’ oltre oceano”.
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“Quando abbiamo iniziato a parlare tra le Case, era chiaro che i costruttori europei non erano allineati ai giapponesi, che continuavano a lavorare. Ma nelle ultime settimana anche in Giappone ed a Iwata è arrivata la chiusura totale – continua Jarvis -. Siamo impegnati solo a risolvere problemi che vanno dai soldi ai viaggi cancellati. Lavoriamo tanto ma senza excitement, azione, emozione… E’ tutto un po’ noioso“. Così come il mondo del calcio, anche il Motomondiale starebbe pensando al taglio degli stipendi per i piloti: “E’ un discorso che stiamo affrontando, visto che tutti hanno difficoltà con il budget. Sia le squadre indipendenti, che noleggiano le moto con i leasing e che hanno bisogno dei soldi della Dorna e degli sponsor, sia noi costruttori che soffriamo con le fabbriche che non producono ed i concessionari chiusi”.
Non può mancare quale parole in merito al futuro di Valentino Rossi: “Abbiamo iniziato a parlare. Avrebbe dovuto decidere entro fine giugno, perché l’idea era di fare 5-6 gare per capire se si sentiva bene ed era competitivo. Questo non si può più fare, così oggi stiamo parlando. Abbiamo iniziato questo discorso con lui, capendo che è una scelta personale. Credo che la tempistica possa essere la stessa simile, dunque entro due mesi, diciamo entro giugno”. Jarvis conclude poi con Maverick Vinales: “Ha trovato un buon equilibrio, ha fatto una buona scelta nel rimanere con noi, credo che sia contento della fiducia che gli abbiamo dato. E’ andato veloce nei test. Si è ritrovato. Abbiamo chiuso con lui nel momento in cui la trattativa con la Ducati era davvero seria. Gli abbiamo spiegato che avevamo bisogno di lui e la visita in Giappone dove ha incontrato il presidente di Yamaha è stata decisiva. Dopo questo incontro positivo ha deciso di rimanere con noi. Ha fatto la scelta giusta“.Â
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