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La Ducati non ha iniziato nel migliore dei modi il weekend del Gran Premio di Andalusia 2020, visto il quattordicesimo posto di Andrea Dovizioso e l’undicesimo di Danilo Petrucci nelle qualifiche odierne.
Il pilota umbro, questa volta, è riuscito a fare meglio del compagno di scuderia, ma non ha fornito una buona prestazione nel Q2, tant’è che lui stesso si è detto molto preoccupato per il comportamento della moto: “Sicuramente la gara sarà molto difficile. È chiaro che mi aspettavo di fare dei passi in avanti, ma le cose che abbiamo provato hanno funzionato fino ad un certo punto. Ho faticato un po’ a rendere ripetitiva la moto nei suoi comportamenti, quello che ci faceva andare forte l’anno scorso non è più possibile farlo, cioè frenare la moto con il posteriore. Sicuramente potevo fare una qualifica migliore, stamattina non sono andato abbastanza bene, ma nel pomeriggio dovevo fare di più. In gara dovrò fare una bella partenza e provare a stare il più avanti possibile e capire quale sarà il miglior modo di guidare”.
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Petrucci non ha ancora capito quale sia il problema della sua moto e, in una stagione così anomala e breve, avere le idee chiare sarebbe fondamentale per correggere gli errori nel minor tempo possibile: “Secondo me c’è qualcosa che non riusciamo a capire per rendere la moto costante nelle curve. Il mio problema principale è conoscere la moto e sfruttare al massimo quello che ha. L’anno scorso ci riuscivamo abbastanza perché c’è stato un percorso con Michelin. Quest’anno sono cambiate le gomme e non sono andate nella nostra direzione. Ci aspettavamo di fare dei passi avanti, ma ne abbiamo fatti uno avanti ed uno indietro. È sempre una coperta corta ed è stata una sorpresa anche per noi faticare così tanto. Io fino a stamattina ero abbastanza contento, ma nel pomeriggio non sono stato per niente veloce”.
Il paradosso, poi, sta nell’ottimo rendimento delle due Ducati Pramac di Francesco Bagania e Jack Miller, situazione che il futuro pilota Ktm ha provato a spiegare: “Sicuramente sono andati più forti di noi, ma questo non lo dico io, lo dicono i dati. Probabilmente Pecco ha capito come fare, anche Jack. Ma c’è un limite, io non riesco a frenare la moto, non riesco a fermarmi. Anche usando più freno non riesco a fermarmi ed a far girare la moto, è quello il problema principale. Comunque tirando il freno metto ancora più in difficoltà l’anteriore e rischio di cadere. C’è qualcosa da risolvere nel freno motore per conoscerla meglio in frenata. Io non riesco a fare una manovra che facevamo l’anno scorso per andare forte e da quanto ho capito nemmeno Andrea, ma dovreste chiedere a lui. Io comunque non riesco a fare una manovra per lasciare i freni e curvare veloce. Conosciamo quello che usano Jack e Pecco, vediamo anche quello che fanno sopra la moto. Quando non riesci ad fermare la moto usando più freno, il problema è abbastanza difficile da risolvere, perché si tratta di spostare i pesi in aree diverse. È difficoltoso cercare di frenare la moto con meno freno, ma è quello che dovremmo riuscire a fare. Si tratta forse di sensazioni e stile di guida che al momento stiamo faticando ad intuire. Io per esempio in qualifica ho avuto un problema con una gomma, quindi non è stata buona. Questa mattina eravamo abbastanza vicini e sapevamo dove migliorare. Ma con più grip le cose vengono un po’ più facile. Oggi pomeriggio la qualifica è stata infelice, ma ancora non ho visto i dati”.
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