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Carmelo Ezpeleta, numero uno di Dorna, sta facendo di tutto per rendere possibile la disputa della stagione 2020 del Motomondiale. Si vede luce alla fine del tunnel, così come confermato ai microfoni di Marca.com dallo stesso dirigente spagnolo: “Speriamo davvero che tutto vada nella direzione intrapresa. Ci sono ancora alcune cose da valutare, ovviamente. Abbiamo però in mano i protocolli che stiamo sottoponendo a tutte le Nazioni nelle quali si correrà. Sembra che siano linee guida ragionevoli che, se otterremo i permessi di trasporto, potranno essere accettati. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, e penso che potremo inserire altre gare alla intelaiatura che abbiamo già creato. All’inizio di giugno potremo annunciare il calendario che inizierà, se tutto andrà bene, il 19 luglio a Jerez de la Frontera”.
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Non si esclude l’opzione di correre più di una volta sullo stesso circuito: “Il doppio Gran Premio in diversi circuiti sarebbe possibile, e la maggior parte di queste chance sarà in Spagna (Jerez e Barcellona le candidate ndr). Si tratta di una soluzione sicura e, proprio per questo, abbiamo cercato quali Paesi potessero farlo, a determinate condizioni. Abbiamo quindi raggiunto accordi con gli organizzatori per disputare queste gare senza pubblico che, ovviamente, era la questione più importante. Abbiamo quindi creato una bozza di calendario che sta provando a divenire realtà”.
Sulla possibilità che il nuovo calendario possa influire l’andamento dei prossimi anni ha poi precisato: “Inizieremo a lavorare sul 2021 quando avremo dato il via al campionato attuale. Da quel momento penseremo al futuro, quindi nel 2021 finiremo di pianificare le decisioni per il 2022, non certo prima. La nostra missione principale è disputare il Mondiale 2020 e concentrarci poi sul 2021 per il quale abbiamo un contratto con 20 circuiti per 20 gare. Vedremo se potrà essere mantenuto, abbiamo inoltre già apportato alcune modifiche tecniche, che riteniamo molto importanti per la situazione che potrebbe sorgere”.
Infine bisogna tener conto anche di un enorme punto interrogativo, ossia l’eventualità di trovare nuovi positivi: “Come per la F1 o per altri sport non ci fermeremo. Ora siamo molto più preparati, come il mondo in generale, rispetto a quando il Gran Premio d’Australia di F1 è stato annullato, e abbiamo anche protocolli per ciò che dovrà accadere se qualcuno risulta positivo o mette in evidenza sintomi”.
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