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Jorge Martin - Foto IPA
La sfortuna sembra non abbandonare Jorge Martin, il campione in carica della MotoGP, che nelle scorse settimane aveva già subito un serio infortunio alla mano destra dovuto alla caduta nel test pre-stagione di Sepang, e per la quale era dovuto ricorrere all’operazione. Ora una nuova caduta in allenamento con la moto da cross ad Andorra e un infortunio questa volta al lato sinistro, che lo costringerà a saltare l’inizio della stagione previsto per questo fine settimana in Thailandia. Lo spagnolo ha infatti riportato una frattura scomposta del radio distale, una frattura dello scafoide carpale e una frattura dell’osso piramidale, alle quali si aggiunge anche una frattura composta del calcagno sinistro, che non richiede però l’operazione. Martin finirà sotto i ferri domani, con il secondo intervento chirurgico a meno di tre settimane dal precedente.
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I tempi di recupero di Jorge Martin
Tra le lesioni riportate, la più grave e preoccupante è la frattura dello scafoide, un osso con una vascolarizzazione limitata, che rende l’intervento chirurgico decisamente complesso e delicato. La necessità di stabilizzare correttamente questa frattura, con un intervento preciso, fa presagire tempi di recupero che potrebbero essere anche dilatati. I medici parlano di un periodo che potrebbe arrivare fino a tre mesi, anche se non è escluso che i tempi possano essere ridotti. Regna dunque l’incertezza su Martin e sulle sue possibilità di essere in pista per la seconda gara del motomondiale in Argentina, il 15 e 16 marzo. In tal senso si attende un comunicato dell’Aprilia per chiarire la situazione.
Con l’assenza di Martin, il team dovrà fare affidamento su Marco Bezzecchi, che ha già svolto un ruolo centrale nello sviluppo della nuova RS-GP, a causa dei pochi giorni di test che Martin ha avuto in preparazione alla stagione. Inoltre la scuderia potrebbe anche decidere di utilizzare il collaudatore Lorenzo Savadori come sostituto.
La caduta di Martin a Sepang
Come detto in precedenza, lo spagnolo campione del mondo era reduce dalla caduta in Malesia, dove aveva riportato diversi danni tra cui la frattura del secondo, terzo e quarto metatarso del piede sinistro. In quel caso si era optato per un trattamento conservativo, senza necessità di intervento chirurgico, mentre il quinto metacarpo della mano destra era finito sotto ai ferri. Ora, a complicare ulteriormente la sua situazione, ci sono le fratture alla mano sinistro, che richiederanno sicuramente interventi per stabilizzare le ossa danneggiate.