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“Il team dovrà diventare una seconda famiglia perchè per ovvi motivi sarà difficile rispettare il distanziamento sociale, immaginate solo per i meccanici che lavorano sulla moto”. Cosi’ il team manager della Suzuki, Davide Brivio, in una video-intervista con Sky Sport, su come immagina l’inizio del Mondiale e la convivenza con l’emergenza coronavirus. “Ovviamente aspettiamo di vedere il protocollo ma il team dovrà comportarsi come una famiglia in lockdown partendo dal presupposto che il rischio zero non esiste – spiega Brivio -. Sarà il protocollo che verrà approntato a dettare la linea, internamente stiamo facendo dei ragionamenti su cosa fare se uno dei membri del team risultasse positivo, se isolarlo o se ritirarci tutti, dovremo anche ragionare per i piloti, ma aspettiamo il protocollo della Dorna”.
Archiviato l’argomento coronavirus, Brivio affronta altri temi a partire dal team satellite. “Il pacchetto che la Dorna offre per allestirlo e’ allettante e il reparto corse sta ancora pianificando di avere un team satellite nel 2022, ora pero’ dobbiamo smaltire l’emergenza del coronavirus e poi sottoporremo il progetto al top management giapponese, ma noi continuiamo a ragionarci”.
PILOTI – “Le negoziazioni sono state semplici, l’anno scorso proprio verso aprile, sono andato in Giappone e con il top management giapponese avevamo già deciso di rinnovare i due piloti. Contestualmente, lo stesso Alex Rins ci ha comunicato la sua intenzione di rimanere con noi, ma dal Giappone hanno preferito aspettare il 2020 per firmare i contratti. Per Mir, la cosa è stata ancora più semplice perchè avevamo un’opzione a nostro favore da esercitare. Preferiamo i contratti biennali come consuetudine, riguardo ai piloti non avevamo un piano ‘B’ considerando che eravamo intenzionati a rinnovare i nostri piloti, poi è chiaro che parlo con tutti i manager nel paddock perchè è sempre meglio essere sempre pronti ad ogni evenienza”.
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