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“All’inizio dell’anno guardavo i commenti sui social. Non ero in una situazione facile: stavamo faticando, lavoravamo ma i risultati non arrivavano. Quei messaggi erano deprimenti, la gente è cattiva. A me non verrebbe mai in mente, da juventino, di andare sul profilo del Milan a scrivere che non sono bravi, che devono stare a casa; non ha senso. È giusto non dare importanza a certe persone”. Queste la parole di Francesco Bagnaia, che, intervistato da La Stampa, spiega qual è il suo rapporto con il social e con il suo pubblico. Pecco poi continua: “A volte sembra che quando si vince sia merito della Ducati, quando si perde invece è colpa del pilota. Un pilota vince insieme alla moto, non vedo perché si debba sempre cercare di screditare le vittorie di qualcuno. Era già successo a Marco Simoncelli, lo avevano addirittura minacciato. Io sto portando avanti il mio sogno e chi commenta da casa seduto sul divano non può rovinare la mia felicità. Se mi sento libero? Assolutamente no. Ogni singola parola che dico viene misurata e calibrata“.
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